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Anziani e ammalati, pregate per le missioni!

 “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”: cita Papa Francesco, don Guillermo Basañes, Consigliere per le Missioni, nella sua Lettera ai Salesiani anziani e ammalati, per incoraggiarli a vivere lo zelo missionario anche nelle difficoltà proprie della loro condizione. Il Consigliere ha inviato il suo messaggio in occasione della ricorrenza della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, inviata l’11 novembre 1875.

Don Basañes ricorda le tentazioni che devono fronteggiare molti Salesiani “che si trovano in prima linea”: tentazioni di scoraggiamento, di divisioni e d’individualismo, di fedeltà alla missione. Per questo invita tutti a supplicare il Cuore di Gesù, e a collaborare alle missioni attraverso “le abbondanti e sempre crescenti preghiere”, che da sempre alimentano le missioni.

Il Consigliere ringrazia, infatti, per questo continuo apostolato della preghiera, di cui due frutti evidenti sono stati nell’anno che si conclude la 148ª Spedizione Missionaria Salesiana e la liberazione di don Tom Uzhunnalil. Mentre la beatificazione del salesiano slovacco don Titus Zeman viene presa a modello per capire “quanti frutti vocazionali e missionari” possono derivare dalla sofferenza, unita alla perseverante preghiera.

Don Basañes termina affidando ai suoi confratelli anziani e malati alcune intenzioni particolari: “i rifugiati, specialmente per quelli Sud-Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda”; e “le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica”.

Lettera ai Confratelli anziani dal Consigliere per le Missioni

Roma, 11 novembre 2017

Carissimi confratelli,
Vi saluto con affetto dalla basilica del Sacro Cuore situata presso la stazione ferroviaria di Termini, a Roma. Come sapete, è questa adesso la casa del Successore di Don Bosco. E con lui, la casa di tutti noi!

Da qui, cari confratelli, penso a voi, ricordando il nostro povero padre Don Bosco che, sfinito, tra enormi fatiche e lacrime riesce a fare la sua ultima (la 20ª!) visita a Roma, lasciandoci in eredità una Congregazione giovane, vibrante, missionaria.

Ancora una volta quest’anno rivolgo un saluto a voi, carissimi confratelli, che per l’età, per malattia o per altri motivi, vi trovate abitualmente lontani dal giornaliero contatto educativo-pastorale della nostra missione.

Come sapete, offro questo saluto facendo memoria della prima Spedizione Missionaria inviata dal nostro caro padre Don Bosco, l’11 novembre 1875. Quello stesso fuoco missionario arde ancora nella nostra cara Società di San Francesco di Sales. Non pochi giovani di tutto il mondo si sentono attirati dalla chiamata del Signore Gesù vedendo il coraggio e la generosità dei missionari di oggi.

E voi, cari confratelli, avete l’enorme responsabilità di collaborare perché non si spenga questa fiamma missionaria salesiana. “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”, ci ripete Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 80 e n. 83). Ogni vostra piccola o grande sofferenza, ogni vostro piccolo o grande gesto di pazienza e di tenerezza, ogni vostra lunga o breve preghiera, è un carbone acceso che non lascia che questo fuoco si spenga!

Non sono poche le tentazioni che oggi subiscono i missionari, e che subiscono anche le nostre comunità che si trovano in prima linea dell’attività missionaria salesiana in tutti e cinque i continenti. Tentazioni di scoraggiamento, d’indebolimento o perfino di perdita della fede! Tentazioni d’intolleranza, di divisioni, d’individualismo, di potere. Tentazioni che attaccano direttamente la fedeltà del missionario nei suoi tre voti di obbedienza, povertà, castità.

Eppure, il Signore continua a dire ad ogni missionario: “renditi umile, forte e robusto”.

Caro confratello, ti prego, ti supplico: fa’ tua questa preghiera:
Cuore di Gesù, rendi umili i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi forti i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi robusti i nostri missionari!

Certo, ho anche l’obbligo di ringraziare vivamente ognuno di voi, per le abbondanti e sempre crescenti preghiere di quest’anno che volge al termine. Un frutto lampante delle vostre preghiere è stata l’ultima Spedizione Missionaria, la 148ª. È stata inviata dal nostro caro Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime, il 24 settembre scorso da Valdocco. Sono stati inviati ventun nuovi missionari, che hanno tra i 22 ed i 61 anni di età, in tutti e cinque i continenti. Coadiutori, sacerdoti e chierici, in voti temporanei o perpetui: tutti pronti, ad annunciare Gesù Cristo dappertutto.

So anche che siete stati molto vicini, attraverso le vostre preghiere e sacrifici, alla difficile prova per la quale è passato il nostro caro confratello missionario, don Tom Uzhunnalil, prigioniero per diciotto mesi nello Yemen. La sua testimonianza di preghiera, fortezza e serenità ha messo in evidenza quanto debbano pregare i missionari e quanto dobbiamo sostenerli attraverso le nostre preghiere.

Finalmente, la Beatificazione del nostro confratello slovacco, don Titus Zeman, ci ha fatto capire quanti frutti vocazionali e missionari il Signore ha saputo offrire alla Congregazione e a tutta la sua Chiesa, attraverso la sua lunga sofferenza, i tormenti che ha subito e la sua fiduciosa e perseverante preghiera. Mentre il suo attivo e coraggioso lavoro diretto a salvare le vocazioni è durato meno di un anno, è stato più tardi – attraverso una lunga passione – che il Signore l’ha guidato nel completare nella sua carne “quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1, 24).

So dunque, cari confratelli, che l’esempio di don Tom e adesso l’intercessione del Beato Titus Zeman, li avete sentiti molto vicini a voi e alla vostra vita quotidiana.
Per concludere, vi affido, oltre alle vostre preghiere giornaliere per i missionari salesiani in tutto il mondo, queste due intenzioni particolari:
– Per i rifugiati, specialmente per quelli Sud Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda; al giorno di oggi si contano più di 1.4 milioni, di cui, la maggioranza, bambini e giovani. Come salesiani già siamo presenti ma dobbiamo ancora irrobustire questa presenza;

– Per le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica; siamo in Perù, Ecuador, Brasile e Venezuela. La convocazione di un Sinodo speciale per il 2019 su questa tematica, rafforza la nostra responsabilità missionaria in quei contesti.

Vi affido alla benedizione materna e consolatrice dell’Ausiliatrice!
In don Bosco,

 

don Guillermo Basañes
Consigliere per le Missioni

 

RMG – Verso Madrid 2017: il Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia”

Riportiamo la notizia di INFOANS sul Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia” che si terrà a Madrid dal 27 Novembre al 1 Dicembre 2017:

Appuntamento a Madrid! Dal 27 novembre al 1° dicembre 2017 circa 400 persone, rappresentanti tutte le Ispettorie della Congregazione Salesiana, si ritroveranno a Madrid, in Spagna, per celebrare il Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia”, tappa di un processo pastorale animato dal Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana alla luce del recente cammino sinodale della Chiesa e dell’Esortazione Apostolica postsinodale “Amoris Laetitia”. È ora disponibile un video ufficiale che descrive sinteticamente i contenuti e la metodologia del Congresso.

Il Congresso su “Pastorale Giovanile e Famiglia” nasce in seguito alla promulgazione di “Amoris Laetitia”; come prima tappa la Congregazione Salesiana ha avviato una consultazione attraverso una Lettera ed un Questionario inviato dal Rettor Maggiore a tutte le Ispettorie del mondo, affinché rispondessero con le loro esperienze in materia.

Fra poco più di 4 mesi i rappresentanti di tutte queste Ispettorie si ritroveranno per la seconda tappa, il Congresso di Madrid, per alimentare la riflessione della Congregazione intorno ai temi della Pastorale Giovanile e della Famiglia.

Sia Papa Francesco, sia il suo predecessore Benedetto XVI, hanno a più riprese chiesto esplicitamente ai Salesiani di Don Bosco di riflettere e lavorare su questo tema, poiché nell’educazione e l’evangelizzazione dei giovani “è estremamente importante che la famiglia sia un soggetto attivo”.

Sul sito ufficiale del Congresso, www.symfamily17.org, sono già disponibili i nomi dei relatori che guideranno le conferenze che ogni mattino apriranno i lavori. Il ritmo delle giornate prevede poi che i partecipanti si ritrovino in gruppi di lavoro regionali per confrontarsi e cercare punti di convergenza in vista delle sessioni conclusive del Congresso.

Ogni giornata offrirà anche la possibilità di ascoltare e presentare Buone Pratiche che siano già consolidate nei vari contesti pastorali in cui la Congregazione è presente.

Infine, ogni partecipante potrà frequentare quotidianamente una sessione di uno degli 8 Mini Corsi tematici a disposizione, guidati da docenti esperti di diversi continenti, per un totale di 8 ore di corso.

Maggiori informazioni sulle Buone Pratiche e sui Mini Corsi saranno presto disponibili sul sito ufficiale.

In queste settimane ogni Ispettoria Salesiana, nella persona dell’Ispettore e del suo Delegato per la Pastorale Giovanile, sta già provvedendo a selezionare ed iscrivere i propri partecipanti al Congresso.

Per maggiori informazioni sul Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia” è possibile rivolgersi all’indirizzo di posta elettronica: info@symfamily17.org

 

 

Guarda il video:

Restaurata una pellicola del ’31: proiezione speciale al Cinema Massimo di Torino

I 26 martiri del Giappone
di Tomiyasu Ikeda
(Junkyo kesshi nihon nijuroku seijin, Giappone, 1931, didascalie in italiano, durata 66’)

Martedì 23 maggio alle ore 20.30 sarà presentato, per la prima volta a Torino, nella Sala Tre del Cinema Massimo, il film “I 26 martiri del Giappone”, diretto nel 1931 da Tomiyasu Ikeda, sulla persecuzione e il martirio dei cristiani in epoca Tokugawa.

Perfetto esempio del genere “jidai-geki”, i drammi storici resi celebri in tutto il mondo da autori come Akira Kurosawa e Kenji Mizoguchi, “I 26 martiri del Giappone” anticipa la ricostruzione di una vicenda storica narrata nel romanzo Silenzio (Chinmoku) dello scrittore Shūsaku Endō, portato al cinema una prima volta da Masahiro Shinoda nel 1971, e ora da Martin Scorsese in Silence (Usa, 2016).

La trama, con ampie ellissi tipiche del cinema muto, è ambientata nel 1597, e racconta la fine dell’esperienza della prima evangelizzazione del Giappone, iniziata nel 1549 dal gesuita San Francesco Saverio. Il film inizia infatti con lo sbarco in Giappone del francescano spagnolo Pedro Bautista, inviato dal governatore delle Filippine, e si chiude – dopo la decisione del governo imperiale di porre fine alle conversioni e perseguitare i cattolici – con il martirio finale di sei francescani, tre gesuiti e diciassette terziari, compresi quattro bambini.

Il regista Tomiyasu Ikeda, mette in scena con grande vigore drammatico la ricostruzione del terremoto, il calvario dei perseguitati e la crocifissione finale che accanto alla testimonianza di fede dei missionari, mostra – con un chiaro riferimento evangelico – il dolore di una madre di fronte al martirio del proprio figlio.

Il film è stato recentemente identificato dall’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa all’interno del fondo filmico della Congregazione Salesiana, proprietaria del fondo che recentemente è stato depositato presso gli archivi di Ivrea. Il responsabile dell’Archivio Centrale Salesiano autorizza la proiezione del film.

La versione originale in nitrato, è stata scannerizzata a 4K e restaurata in digitale dall’Archivio, con il supporto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo.

La proiezione sarà preceduta da un incontro con Stefano Boni (Museo Nazionale del Cinema), Sergio Toffetti (Archivio Nazionale Cinema d’Impresa) e Dario Tomasi (Università degli Studi diTorino).

INGRESSO 3 €.