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Quattordici mestieri e 350 ragazzi nella casa di don Bosco a Valdocco – Il Sole 24 Ore

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Il Sole 24 Ore a cura di Filomena Greco.

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Più di 350 ragazzi che imparano un mestiere in quella che è stata la “casa” di don Giovanni Bosco, nel cuore della Torino dei Santi, alla Consolata.

«Qui ci sono quegli allegri tamarri dei grafici, lì ci sono gli elettricisti, in divisa vedi i panettieri e i cuochi»

descrive sorridendo Giuseppe Puonzo che segue la comunicazione e il marketing per CNOS-FAP, l’ente per la formazione professionale dei Salesiani.

Anche lui, come molti, ha deciso di “cambiare vita” per dedicarsi ad una avventura che va al di là del lavoro.

Suona la campanella, al bar c’è la merenda preparata dai compagni nei laboratori di cucina tirati a lucido. Il cortile al centro, le aule intorno.

Per i ragazzi che si formano nella sede della Consolata il tempo scuola è un tempo lungo, grazie ai rientri e alle attività, e questo aspetto molto spesso rappresenta una chiave importante per motivarli, tenerli in un ambiente sicuro e familiare e aiutarli ad andare avanti.

«Abbiamo spesso ragazzi fragili, per questo servono regole molto chiare, ma in un clima familiare»

aggiunge Puonzo. Con un principio forte che tutti ripetono come un mantra:

«Qui non diciamo di no a nessuno».

E con un metodo di formazione che parte da una

«capacità diversa dei nostri allievi di imparare – spiega il direttore Fabrizio Berta – gli si offre una opportunità diversa perché un sistema formativo completo deve essere inclusivo e non dare a tutti la stessa cosa in ingresso, ma dare la stessa opportunità in uscita».

Si lavora dunque sui metodi di apprendimento più adatti alle diverse capacità e inclinazioni, si parte dall’esperienza per ricavare conoscenza e competenza, in base a unità didattiche di apprendimento.

Altro pilastro è l’esperienza in azienda, con percorsi di alternanza e apprendistato duale.

Infine, terzo aspetto essenziale è il lavoro sulle competenze, al di là di voti e giudizi.

«Questi sono i principi su cui si basa il lavoro degli Its e, in generale, la formazione terziaria professionalizzante»

conclude Berta. Percorsi, quelli legati alla formazione professionale, che portano all’autonomia, al lavoro, ma che spesso accendono nei ragazzi la voglia di continuare a studiare, come Pamela che è diventata parrucchiera, poi ha fatto il servizio civile, ha deciso di studiare Scienze dell’Educazione e oggi fa esperienza come educatrice.

«In un contesto di inverno demografico – aggiunge Carlo Vallero responsabile della pianificazione e dello sviluppo – davvero tutti noi siamo proiettati a non lasciare indietro nessuno. Tra l’altro le aziende chiedono 10 profili e noi possiamo offrirne due. È necessario dunque lavorare sulla dispersione scolastica e sulla fascia dei Neet, che in questa area ha numeri tremendi».

Nei corsi professionali organizzati in tutta Italia dai CNOS-FAP – 13 sedi in Piemonte, con 3.500 ragazzi, ma la presenza è diffusa in tutto il mondo con 40mila studenti – ci si forma fino ai 16 anni (età dell’obbligo scolastico), con la possibilità di un quarto anno formativo, seguendo i dettami della “Intelligenza nelle mani” tanto cara a don Bosco, con il 70% di formazione fatta in laboratorio o in stage, il resto in aula.

Quattordici i mestieri, nelle aree Food, Industria e Beauty.

«Sono 9mila le aziende presenti nel nostro database, con cui collaboriamo per le attività formative e per l’inserimento lavorativo dei ragazzi, dalle multinazionali fino ai singoli artigiani»

dice il direttore, Fabrizio Berta. Due i piani di collaborazione con le imprese, uno a livello nazionale, grazie ad accordi con aziende leader dal punto di vista tecnologico, un secondo locale, con reti miste costituite da aziende medie e piccole.

Il CNOS-FAP lavora nella formazione professionale con la Regione Piemonte dal 1978. Tra i mestieri ce n’è uno che forse più degli altri rimanda alla storia di don Bosco ed è quello di tipografo, oggi adattato grazie alle tecnologie più moderne, che si affianca al nascente Polo grafico, iniziativa che punta a diventare vera e propria impresa formativa, in collaborazione con le aziende del polo grafico di Torino.

Sui mestieri metalmeccanici, racconta Berta,

«abbiamo tenuto duro in passato, mantenendo nove corsi, e oggi davvero assistiamo ad una esplosione di richieste grazie a Industria 4.0, c’è stata una grande riscoperta».

In alcuni casi dunque serve guardare al di là della contingenza di mercato e attivarsi per rendere alcuni territori o filiere attrattive per giovani e lavoratori.

L’impresa formativa dei Salesiani, numeri alla mano, si può considerare una esperienza di successo, con un forte posizionamento sull’apprendistato duale, con oltre il 90% di successo formativo sia che si tratti di percorsi lavorativi sia che si consideri la scelta di proseguire gli studi.

E così capita che “l’ultima spiaggia” come spesso è considerata la formazione professionale diventi davvero una occasione di riscatto sociale grazie ad un mix di competenze, autostima e motivazione personale.

L’esperienza dei Salesiani nella formazione ha contribuito al successo di diversi percorsi formativi anche per target più adulti, si pensi alla formazione di oltre 500 addetti di Leonardo nella fabbrica di Cameri o all’esperienza legata all’ex Moi, con i percorsi di qualificazione professionale e di inserimento lavorativo per le persone straniere da anni residenti in quegli spazi.

L’area di azione dunque si allarga a progetti ad alto impatto sociale e formativo in capo al Centri di Formazione professionale, impegnati anche sul fronte delle Academy regionali per la qualificazione dei lavoratori adulti.

Claudio Belfiore, responsabile del personale, fa pesare la questione demografica come una variabile pesante per la formazione.

«Ci sono i fondi e le progettualità ma spesso mancano gli utenti»

aggiunge. Da qui una rinnovata attenzione verso i lavoratori matura che ad esempio hanno bisogno di reskilling e riqualificazione.

La chiave per la formazione professionale, nell’ottica di una esperienza molto radicata in Piemonte, è quella di essere un servizio territoriale, spiega Berta,

«che agisce in ottica di sussidiarietà, grazie a una forte collaborazione con enti locali e Regione e richiede una struttura solida e affidabile».

A Valdocco studiano anche i formatori:

«Più della metà degli spazi sono dedicati ad attività destinate agli educatori– spiegano – con un piano di riorganizzazione per rendere le persone capaci di diventare punto di riferimento per gli studenti e di attrarre i ragazzi che sono rimasti indietro».

E con gli Sportelli Lavoro, aggiungono i responsabili del CNOS-FAP,

«stiamo raccogliendo valanghe di richieste di aziende e persone che vogliono rimettersi in pista».

La cultura della persona e del lavoro promossa nei corsi del CNOS-FAP – La Stampa

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Stampa.

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CNOS-FAP è la formazione professionale dei Salesiani di Don Bosco, che dal 1978 raccoglie molti centri operanti in Piemonte con le attività di orientamento, formazione e inserimento al lavoro.

L’esperienza richiama l’opera del santo, che già intorno al 1850 a Valdocco si prese cura dei giovani con l’obiettivo di insegnare loro a leggere, scrivere e far di conto, ma anche a trovare un mestiere affinché potessero inserirsi nella società.

Da decenni CNOS-FAP fornisce maestranze qualificate alle aziende operanti nel vasto territorio della provincia di Cuneo: l’obiettivo primario è quello di assicurare agli allievi i mezzi e i valori per inserirsi nel mondo del lavoro con una forte qualificazione e motivazione.

Nel progetto educativo CNOS-FAP la formazione tecnica ha rilevanza, ma non si esaurisce nell’insegnare un «mestiere», perché promuove la «cultura della persona e del lavoro», collegandola al contesto economico e sociale da cui provengono gli allievi e alle loro specifiche potenzialità ed esigenze formative.

Le quattro sedi CNOS-FAP della provincia di Cuneo propongono, già da domani, giornate di Open Day per favorire l’orientamento e supportare i ragazzi nella scelta del proprio percorso.

La formazione professionale salesiana si sviluppa nelle quattro sedi di Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano, con decine di corsi, dall’automotive alla panificazione, dalla meccanica industriale all’acconciatura.

«La nostra caratteristica – ricorda Gianluca Dho, direttore della sede di Savigliano – è quella di essere vicini al territorio: sia per quel che riguarda le famiglie e gli studenti, sia per la richiesta formativa richiesta dalle aziende e dal tessuto economico della zona. Essere aderenti al mercato locale è fondamentale, perché significa preparare i ragazzi all’ingresso nel mondo del lavoro che cerca quelle figure professionali».

Nell’anno scolastico appena iniziato sono stati confermati tutti i corsi attivati e si è consolidata la crescita del numero di studenti.

Domani gli orari di apertura al pubblico per visitare i laboratori e gli ambienti degli istituti senza necessità di prenotazione, saranno diversi per ogni sede.

Dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 sarà visitabile la sede di Savigliano, in vicolo Orfane 6, dove sono proposti corsi di formazione professionale in operatore delle produzioni alimentari e della ristorazione e i corsi di diploma tecnico professionale in tecnico delle produzioni alimentari e tecnico dei servizi di sala e bar.

A Saluzzo, in via Griselda 8, dalle 9 alle 13 porte aperte sui corsi di formazione professionale nel settore del benessere fino alla qualifica di tecnico dell’acconciatura, nel settore turistico per i servizi di accoglienza e strutture ricettive, nel settore delle trasformazioni agroalimentari con il corso triennale di panetteria e pasticceria.

Dalle 8,30 alle 12,30, a Fossano in via Verdi 22, per i corsi di operatore in area meccanica, termo-idraulica, automotive, meccanizzazione agricola, elettrica, servizi alla persona e operatori del benessere in acconciatura ed estetica.

E infine il centro di formazione professionale di Bra, in viale Rimembranze 19, dalle 15 alle 18 aprirà le porte dei settori automotive, meccanica-industriale, termoidraulica, panetteria e pasticceria, servizi alla persona.

Seguiranno, a dicembre e gennaio, altre giornate di apertura per l’orientamento, pubblicizzate sulle pagine social delle sedi.

Scegliere CNOS-FAP non significa comunque precludere un percorso di studi più ampio: la maggior parte dei corsi triennali può essere completata con l’offerta formativa del quarto e anche del quinto anno, per integrare la qualifica professionale con il diploma professionale o l’esame di Stato.

Sono aperte anche le iscrizioni ai percorsi di qualifica per giovani e adulti con più di 18 anni, con un’offerta formativa finanziata interamente da Regione Piemonte, Fse, Fse plus e progetto Gol.

Tutte le informazioni sulle singole sedi sono rintracciabili dal sito generale.

 

Natale Solidale 2023

Il CNOS-FAP Regione Piemonte è attivo sul territorio dal 1978 e in modo sistematico collabora alla crescita umana e professionale dei giovani e degli adulti.

In occasione del prossimo Natale il CNOS-FAP Regione Piemonte in collaborazione con AGS per il Territorio invita a partecipare alla raccolta fondi denominata Natale Solidale 2023.

Con questa azione benefica di sensibilizzazione e coinvolgimento vogliamo aiutare un buon numero di ragazzi e giovani a dare forma e futuro ai propri progetti e sogni.

Questa campagna è in sintonia con il cuore e la missione di Don Bosco, sintetizzata in questa sua famosa espressione:

«Basta che siate giovani, perché io vi ami assai».

Non importa dove vivono e di che nazionalità sono, basta che siano giovani e noi ci prendiamo cura di loro.

Con altre parole, ma con lo stesso spirito di Don Bosco, così ha scritto Papa Francesco rivolgendosi ai giovani e a tutti gli adulti:

«Cosa vedo io quando penso a un giovane? Vedo un ragazzo o una ragazza che cerca la propria strada, che vuole volare con i piedi, che si affaccia sul mondo e guarda l’orizzonte con occhi colmi di speranza, pieni di futuro e anche di illusioni. Un giovane è una promessa di vita che ha insito un certo grado di tenacia; ha abbastanza follia per potersi illudere e la sufficiente capacità per poter guarire dalla delusione che ne può derivare».

Vuoi collaborare nel realizzare queste promesse di vita?

Con il progetto Natale Solidale 2023 vogliamo aiutare e sostenere le comunità salesiane che si occupano direttamente dei seguenti ragazzi e giovani:

  • 21 ragazzi del Centro di formazione professionale salesiano di Leopoli in Ucraina
  • 27 minori stranieri non accompagnati degli Oratori salesiani di Torino
  • 150 ragazzi/e e 50 universitari/e dell’Oratorio salesiano di Aleppo in Siria

Li sosterremo inviando alle comunità salesiane l’utile della raccolta fondi, così da offrire la possibilità di provvedere per circa un anno al vitto, all’alloggio, allo studio e all’inserimento lavorativo, a seconda delle esigenze e dei percorsi individuali e di gruppo.

Ti chiediamo di partecipare a questo nostro progetto e a condividere lo spirito e il desiderio di Don Bosco e di aiutare questi ragazzi/e e giovani.

Puoi fare almeno due cose:

  • contribuire al progetto con una donazione liberale
  • promuovere questa iniziativa invitando altre persone e aziende a donare

È possibile partecipare come singole persone e/o come aziende. Verrà inviata per mail ricevuta fiscale valida ai fini della detrazione/deduzione fiscale.

Come ringraziamento e gesto di riconoscenza per la partecipazione, CNOS-FAP e AGS per il Territorio ETS vi doneranno il Panettone Vergani del Natale Solidale 2023 nelle quantità indicate compilando il modulo di erogazione liberale. Tutte le informazioni per procedere alla
donazione sono sulla pagina web iniziative.cnosfap.net.

Grazie per la generosità e la disponibilità a partecipare al sogno dei giovani con Don Bosco.

Indagine. In crescita le spese per formazione e politiche attive – Avvenire

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Avvenire.

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Secondo l’Osservatorio digitale, nel 2022 sono stati investiti dalle Regioni 3,4 miliardi di euro.

“Eppur si muove” potrebbe essere la sintesi dell’analisi sui dati dall’Osservatorio digitale che monitora i bandi sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro in Italia.

La piattaforma, ideata da CNOS-FAP Centro nazionale opere salesiane Formazione aggiornamento professionale e da Ptsclas, evidenzia come gli impegni di spesa in Italia dei bandi per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro siano cresciuti, registrando quindi una tendenza positiva.

Infatti, l’Osservatorio digitale esplicita che nel 2022 ci sono stati oltre 1,2 miliardi di euro investiti nella formazione, per lo più ordinamentale, in leggero aumento rispetto agli 1,1 del 2020; mentre più evidente risulta la crescita dei finanziamenti dedicati alle politiche attive del lavoro con 2,2 miliardi del 2022 rispetto agli 822 milioni del 2020.

Questo è quanto risulta dallo studio di 262 avvisi pubblicati dalle Regioni, di cui 159 riguardanti le politiche della formazione e 103 relativi alle politiche attive del lavoro. Si può affermare quindi, che la tendenza delle politiche europee e nazionali è quella di implementare gli investimenti in questi ambiti, ritenuti ormai determinanti per lo sviluppo dell’occupazione.

In merito alla recente riforma degli istituti tecnici e professionali, si è analizzato il potenziamento degli Its academy e la proposta di sperimentazione della nuova filiera formativa tecnologica-professionale, così tanto voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Riforme e risorse che possono servire a superare certe reticenze e disegnare un nuovo sviluppo del Paese basato sulle competenze.

«Siamo di fronte – spiega Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS-FAP – a una nuova sfida con la riforma del ministro Valditara. Auspichiamo che questa possa concorrere nella direzione di un pieno riconoscimento della IeFP-Istruzione e formazione professionale, delle sue peculiarità e della sua propria identità, alla pari dei percorsi scolastici. Il Cnos-Fap rileva un apprezzamento per la crescita e il consolidamento di tale filiera, che ha raggiunto un buon livello e che deve determinare gli ultimi tasselli per arrivare ad una sua piena realizzazione, ma mancano però ancora interventi strutturali che aiutino a superare le forti disomogeneità regionali. L’attenzione sullo sviluppo degli Its mette bene in evidenza la ricchezza formativa ed educativa della filiera lunga della formazione tecnico-professionale, come elemento conclusivo e di eccellenza».

 

 

Progetto Erasmus a Valdocco: la visita della scuola salesiana di Lione

Dal 23 al 25 ottobre, venti membri dello staff appartenente alla scuola media salesiana Saint Louis – Saint Bruno di Lione in Francia hanno visitato Valdocco grazie a un progetto Erasmus co-organizzato da una progettista della Pastorale giovanile.

Il gruppo, accompagnato da un salesiano della scuola, era composto da personale direttivo, amministrativo, di vita scolastica, dall’infermiere e dall’animatrice pastorale.

Il primo giorno la visita è iniziata alla scuola media con la guida di un’insegnante che ha mostrato alcune aule, tra cui la flipped classroom, e ha risposto alle domande.

Infatti il progetto aveva l’obiettivo per i partecipanti di conoscere una realtà all’estero simile alla loro e poter confrontarsi con i “colleghi” della scuola ospitante, al fine di migliorare il modo di lavorare.

Poi la visita è proseguita al CNOS-FAP dove un insegnante ha mostrato i laboratori e si è conclusa in oratorio con la presenza del salesiano incaricato e di un’educatrice che ha illustrato le varie attività.

Il gruppo ha trascorso la seconda giornata al Colle Don Bosco e l’ultimo giorno di visita si è concluso al museo Casa Don Bosco di Valdocco.

 

A 16 anni gira un film sul bullismo – L’Eco di Biella

Si pubblica di seguito l’intervista apparsa su L’Eco di Biella a Luca Pisu, giovane studente del CNOS-FAP di Vigliano Biellese, che ha deciso di girare un film sul bullismo.

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A 16 anni gira un film sul bullismo

Intervista a Luca Pisu, studente del CNOS-FAP di Vigliano Biellese

Mostrare al mondo che la diversità è un pregio e non un difetto. Con questo obiettivo il giovanissimo Luca Pisu, 16 anni, residente a Vigliano Biellese, ha deciso di girare un film trattando la delicatissima tematica del bullismo.

Un fenomeno che il giovane, studente delle scuole superiori, ha vissuto in prima persona. E che ha intenzione di affrontare non solo dal punto di vista della vittima, ma anche da quello del bullo, offrendo così al suo pubblico una visione il più possibile ampia.

Studente del CNOS-FAP di Vigliano Biellese, scuola per la formazione professionale, è sempre stato appassionato di film, sin da piccolo.

“Ho esperienze nel mondo del cinema e del teatro – racconta – studio teatro da due anni, ho partecipato a diversi spettacoli come attore, ho recitato in cortometraggi con Storie di Piazza, l’ultimo dei quali, condotto da Maurizio Pellegrini, è stato girato tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre a Bioglio. Proprio con esso, “La villa della carta colorata“, in cui ricopro il ruolo del protagonista, Elia, ho dato un aiuto nella stesura del copione”.

È stato proprio Luca ad avere l’idea:

“Ho tratto spunto – racconta – da alcune mie esperienze passate. Spero che possa avere uno scopo educativo. Spero di poter dimostrare che la diversità non è affatto un difetto, bensì un pregio”.

Luca Pisu ha bene in mente a chi è destinato il film:

“Vorrei che venisse fatto vedere ai ragazzi delle scuole – afferma – ma spero che venga diffuso anche sui social e su YouTube”.

La prima fase di brainstorming si è conclusa pochi giorni fa:

“Una ventina di giovani – racconta Pisu – ragazze e ragazzi adolescenti mi hanno raccontato la loro storia e le conseguenze che hanno avuto e così mi hanno dato lo spunto su come impostare il copione. Tra i temi più importanti sono emersi la timidezza fisica, la paura di esprimersi tra i compagni di classe, la timidezza nel modo di vestirsi e sull’identità di genere”.

Il suo film non avrà un lieto fine:

“In molte tra le persone con cui ho parlato – spiega – mi hanno detto che sicuramente non vorrebbero vedere un lieto fine, altrimenti il lavoro fatto perderebbe il senso. Siamo tutti abituati a vedere un lieto fine. Ma è importante capire che se una persona viene offesa, anche con il passare del tempo la situazione non cambia, se non cambiare la persona. L’offesa serve solo a renderla più introversa, ma non si pensi che ci si dimentichi di tutto”.

A giorni partirà la seconda fase del progetto, con la stesura vera e propria del copione:

“In molti – racconta Luca Pisu – si sono offerti di aiutarmi, anche scrittori che scrivono testi nella vita reale. Sono contento”.

Infine il terzo step: la realizzazione del film.

“Ad occuparsi delle riprese – spiega Luca – sarà Maurizio Pellegrini, fondatore di Storie di Piazza. Fino ad ora mi è stato possibile portare avanti tutto questo grazie anche a degli aiuti esterni dello Spaf con la pubblicità e il coinvolgimento dei giovani, il Drop in Biella che mi ha dato il luogo per il brainstorming e l’accademia Unidee che mi ha dato disponibilità per un aiuto con le riprese nel loro studio. Sono certo che con l’aiuto di tutti verrà un bel lavoro”.

Open Day CNOS-FAP: le date dei prossimi appuntamenti in giro per il Piemonte

Si riportano di seguito le date dei prossimi Open Day dei CFP sparsi per il Piemonte.

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Torino Agnelli

Il Centro di Formazione Professionale Agnelli è pronto per accogliere famiglie e futuri studenti allo scopo di presentare i suoi percorsi professionali:

  • Automotive – riparazione veicoli a motore
  • Saldocarpenteria
  • Meccanica industriale

Durante gli open day verrà presentata l’offerta formativa del centro, potrete visitare il centro con un nostro formatore ed infine sarà possibile usufruire di un colloquio di orientamento con i nostri orientatori esperti.

Vi aspettiamo ai prossimi open day:

  • 11 novembre 2023
  • 16 dicembre 2023
  • 20 gennaio 2024

Primo turno: dalle 9 alle 10:30
Secondo turno: dalle 10:30 alle 12:00

La prenotazione è obbligatoria!

Affrettati e prenota subito:

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Novara

Al CFP dei Salesiani di Novara la formazione professionale ha aperto lo scorso anno anche agli allievi in uscita dalle scuole medie e quest’anno ha raddoppiato con l’inizio del nuovo triennale di ristorazione.

“Dopo la terza media” c’è anche la qualifica professionale e poi il diploma.

Un modo per acquisire competenze ed entrare nel mondo del lavoro.

In via Don Bosco 2/A puoi già prendere appuntamento per capire come funziona “il mestiere del cuoco” e sperimentarlo con le tue mani sotto l’attenta guida dei formatori.

Prenotati già adesso!

(Utilizza il modulo di prenotazione cliccando qui)

Le attività formative sono principalmente incentrate sulla pratica in laboratorio, ma non mancano nel corso del triennio le materie, che si chiamano unità formative: l’Italiano, l’inglese, la matematica e le scienze, la storia, la sicurezza, l’informatica che sono rivolte alla professione del cuoco e più in generale di chi vuol imparare un mestiere nel settore turistico alberghiero.

Il progetto formativo che nel CFP portiamo avanti è incentrato sull’attenzione alla persona secondo il sistema preventivo salesiano di Don Bosco.

Ti aspettiamo!

Scarica qui la cartolina di invito!

Fossano

Visite guidate in presenza senza necessità di prenotazione:

  • sabato 25 novembre dalle 8.30 alle 12.30
  • sabato 2 dicembre dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
  • sabato 13 gennaio dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00

Serata di presentazione dell’offerta formativa del centro: martedì 28 novembre alle ore 18.00 in presenza presso la sede.

Possibilità di partecipare ad una lezione di laboratorio (scegliendo il settore professionale di interesse) il giovedì  pomeriggio. A breve verrà pubblicato il modulo di richiesta.

Possibilità di richiedere un colloquio informativo o altro appuntamento per visita scrivendo a: orientamento.fossano@cnosfap.net

San Benigno

Ecco le date dei nostri Open Day:

Ricordiamo alle gentili famiglie che è preferibile prenotare il proprio “turno”, telefonando alla segreteria didattica del centro.

CFP Vigliano: iniziato il percorso di circuiti di refrigerazione

Dal sito del CFP di Vigliano.

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É iniziato il percorso di formazione sui circuiti di refrigerazione per i nostri allievi dei terzi anni dei corsi per Elettricisti e Termoidraulici.

La formazione specifica durerà 30 ore e le lezioni verranno tenuture dal Professore e Ingegnere Morgan Cabbia.

Come sempre l’obiettivo della formazione e della formazione di qualità non è fornire competenze abitudinarie ed astratte, ripetitive nelle corde dei formatori ma formare i nostri allievi ad un mondo del lavoro che chiede capacità e aggiornamento.

Questo è CNOS-FAP.

I salesiani formano nel mondo i nuovi lavoratori del tessile – La Repubblica

Si riporta di seguito l’articolo a cura di Marta Borghese apparso su La Repubblica.

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Da un lato Confindustria moda, la federazione che unisce le imprese del settore tessile e dell’accessorio italiano. Dall’altra i Salesiani, con la loro rete nazionale e internazionale di centri di formazione professionale.

Ad unire le due realtà, un accordo di durata triennale che mette al centro un sapere caro a Don Bosco: l’intelligenza delle mani.

Si tratta di uno dei primi partenariati di questo tipo ed è basato su due dati inequivocabili del mondo contemporaneo: l’inverno demografico (che il vice presidente di Confindustria Gianni Brugnoli definisce «un’era glaciale») e la previsione dei pensionamenti.

Entro il 2030 in Italia andranno in pensione 1,9 milioni di lavoratori, di cui il 6 per cento nell’industria della moda e dell’accessorio. Nello stesso arco temporale, si stima che ci sarà un calo di studenti pari a 1,3 milioni.

Ad oggi, inoltre, in ambito manifatturiero il tasso di mismatch, cioè di mancato incontro tra domanda e offerta, è pari al 48 per cento.

«Quasi un lavoratore su due – afferma Brugnoli – non si trova».

E, paradossalmente, dall’altro lato della medaglia

«le nuove generazioni spesso non riescono a trovare un percorso che le abiliti alle professioni di qualità in cui l’industria investe»,

aggiunge don Giuliano Giacomazzi, direttore generale della CNOS-FAP, la rete formativa salesiana.

Così, salesiani e imprenditori hanno deciso di avvicinare il mondo dell’imprenditoria a quello educativo, favorendo l’incontro tra la formazione e le esigenze dell’industria.

In sostanza, il manifatturiero esprimerà le proprie necessità e metterà a disposizione anche le competenze necessarie per l’insegnamento dei mestieri.

I salesiani, dal canto loro, potenzieranno i laboratori esistenti e metteranno in piedi nuovi corsi, a cominciare dalla sartoria. A Valdocco, ma non solo.

Oggi infatti la rete salesiana è attiva in 133 Paesi e a Il Cairo, ad esempio, è già operativa una scuola di cucito.

L’accordo, dunque, apre anche ad un’altra forma di immigrazione, regolare e legata al mercato del lavoro.

«Ritengo che questo sia un passo storico – commenta il presidente di Confindustria Moda Ercole Botto Paola – Siamo un Paese manifatturiero e nei prossimi anni ci sarà una grave mancanza di figure professionali. Allora dovremmo anche cominciare a pensare a come l’Italia possa accogliere le persone in modo virtuoso».

Firmando l’accordo insieme a Botto Paola, don Giacomazzi conferma:

«C’è un mondo che si affaccia all’Europa e ha bisogno di affrontare il percorso in maniera qualificata e non disperata. Perché ciò sia possibile non bastano le risorse economiche: ci vogliono soggetti che se ne facciano carico e servono le competenze».

Già avviati i primi contatti con il settore tessile del Biellese. Il resto è in divenire: dalle scarpe alle rifiniture, dalle componenti per gli occhiali alla gioielleria, il panorama è ampio e le offerte non mancano, ma, dicono da Confindustria,

«bisogna tornare a credere nella formazione tecnica e professionale come ascensori sociali».

Una fiducia, quella nelle professioni manuali e artigiane, che aveva anche don Bosco:

«Lui stesso imparò la professione di sarto a soli quindici anni – ricorda don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani in Piemonte – e ne apprese molte altre, compresa quella di gelataio. Già nel lontano 1874 qui a Valdocco erano attivi 850 artigiani e studenti, che imparavano i mestieri del calzolaio, del sarto, del falegname, del cappellaio e del tipografo, oltre a 600 esterni che erano i discoli della città, esclusi dalle pubbliche scuole».

Oggi, negli stessi luoghi di allora, comincia un nuovo percorso.

Siglata partnership fra Confindustria Moda e la Federazione CNOS-FAP

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP Nazionale sull’accordo siglato ieri a Torino con Confindustria Moda.

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Torino, 26 settembre 2023 – Secondo le stime del Censis, in Italia entro il 2030 andranno in pensione 1.9 milioni di lavoratori, di cui circa il 6% nell’industria della Moda ed Accessorio. Nello stesso arco di tempo, si stima che la crisi demografica porterà ad avere 1.3 milioni di studenti in meno.

Per prevenire l’aggravarsi delle difficoltà che gli imprenditori già incontrano nel trovare nel mercato del lavoro operatori con le giuste competenze, Confindustria Moda, la federazione che riunisce le sette associazioni italiane della Moda e dell’Accessorio, e CNOS-FAP, Federazione Nazionale dei Centri di Formazione Professionale Salesiani, annunciano la firma di un accordo triennale di partenariato per promuovere la formazione professionale nell’industria della Moda e dell’Accessorio in Italia e nel mondo.

L’obiettivo di questa partnership è promuovere l’occupazione giovanile nel settore, fornendo una formazione professionale di alta qualità, soprattutto per ragazze e giovani in Italia, anche provenienti da altri Paesi. Gli obiettivi specifici includono l’attrazione dei giovani verso la formazione professionale, il potenziamento delle competenze degli studenti e dei formatori nel settore moda e accessorio, e lo sviluppo di percorsi formativi dedicati a questo settore in varie regioni italiane.

Il progetto prevede anche lo scambio internazionale attraverso la rete dei DBTech Salesiani per facilitare l’inserimento occupazionale di giovani stranieri nel settore moda ed accessorio, formati nei Paesi d’origine nelle scuole salesiane. Il coordinamento di questa partnership sarà gestito da un Comitato di Coordinamento composto da rappresentanti di Confindustria Moda e CNOS-FAP.

L’accordo avrà una durata di tre anni, dal 2023 al 2026, con possibilità di rinnovo.

“Questo accordo rappresenta per noi l’apertura di un nuovo fronte per la nostra missione salesiana” afferma don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale della Federazione CNOS FAP. “Con esso inizia una collaborazione strategica con il mondo della Moda e dell’Accessorio inserendosi nel processo di valorizzazione del Made in Italy. La speranza è di offrire alle ragazze e ai ragazzi un accompagnamento formativo ed educativo che promette sbocchi lavorativi particolarmente promettenti e aperti all’innovazione, secondo la ricca tradizione di don Bosco e dei Salesiani, in una comune visione condivisa con Confindustria Moda, a cui esprimiamo tutta la nostra gratitudine.”

“Siamo orgogliosi di firmare questo accordo con una realtà quotidianamente impegnata nel supportare l’integrazione nella società dei giovani di tutto il mondo come CNOS-FAP” commenta Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda “La sfida della formazione è particolarmente sentita oggi nell’industria della Moda e Accessorio, motore fondamentale dell’economia italiana, per la difficoltà
sempre crescente nel trovare nel mercato i professionisti con le competenze necessarie. Con questa partnership compiamo un importante passo avanti per aiutare le imprese nelle loro sfide quotidiane, contribuendo anche alla nobile missione dei Salesiani di promuovere una giusta integrazione”.

Questo accordo è promosso dal Comitato Education di Confindustria Moda, che da anni è impegnato nel contatto del mismatch fra la domanda di competenze delle imprese e l’offerta del sistema educativo. I successi ottenuti negli anni dal Comitato Education, presieduto da Paolo Bastianello, sono ulteriore conferma dei risultati che il settore può raggiungere lavorando come sistema.