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Minori di diritto: seminario di studio sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle scuole e negli ambienti educativi

Venerdì 25 febbraio 2022, presso la Sala Sangalli di Torino-Valdocco, si terrà un seminario di studio sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle scuole e negli ambienti educativi che sostengono l’apprendimento: “Minori di diritto“. La partecipazione è su invito. Di seguito le informazioni principali e il programma.

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I bambini sono fondamentali per la crescita di una società ed è necessario preservare il loro benessere presente e futuro. Con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza cambia il modo di vedere infanzia e adolescenza: i bambini diventano soggetti a cui vengono riconosciuti universalmente dei diritti giuridici come ad esempio il diritto al nome, alla salute, a una corretta alimentazione, all’istruzione, alla sopravvivenza e libertà di espressione. Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza.

 Tutelare i diritti di tutti, anche dei più piccoli, è l’unico modo per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), tra i quale peraltro, troviamo due obiettivi (il 4 e il 10) focalizzati proprio sul diritto all’educazione, all’istruzione all’inclusione e all’uguaglianza per bambini, bambine, ragazze e ragazzi. 

I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice sono in prima linea per la tutela dell’infanzia, garantendo opportunità, protezione e futuro a bambini e adolescenti in Italia e in numerosi Paesi del Sud del Mondo. Grazie ai progetti di Servizio Civile Universale nelle sedi di Salesiani per il Sociale e Vides in Piemonte e Valle d’Aosta, ogni anno circa 250 giovani scoprono come nella quotidianità del loro impegno civile – per la convivenza, la solidarietà, l’educazione, la cultura, il sostegno a chi è rimasto indietro – mettano in pratica azioni mirate all’autentica difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

 Il seminario di studio, organizzato nell’ambito dei programmi di Servizio Civile de due Enti promotori, B.A.S.E. – Benessere Apprendimento Scuola Educazione e Si Può –  Sostegno Inclusione Partecipazione Uguaglianza Opportunità, vuole essere un’occasione in cui ribadire la necessità di un impegno per la tutela dei diritti sacri e inviolabili di ragazzi e bambini. Obiettivo è promuovere il confronto e la riflessione condivisa tra i giovani sulla tematica della promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza da parte delle scuole e degli ambienti educativi che sostengono l’apprendimento.

Le conference hanno l’obiettivo di condividere linguaggi e strategie, e interverranno Ylenia Serra. Garante Infanzia e adolescenza della Regione Piemonte, Andrea Farina, Docente di Diritto, Legislazione e Organizzazione dei servizi alla persona, Università Pontificia Salesiana, Coordinatore Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori e Lavia Bianchi, Docente Pedagogia Interculturale, Università di Modena e Reggio Emilia. 

I Talks, nella seconda parte del seminario, hanno l’obiettivo di presentare 4 diritti fondamentali da difendere, attraverso le testimonianze di operatori del settore:  

  • diritto alla salute – Michele Grio – Primario di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Rivoli
  • diritto all’istruzione- Eugenia Carfora –  Preside Istituto Superiore ‘Francesco Morano’ – Caivano 
  • diritto all’inclusione- Davide Sordi- Preside Scuola media “Don Bosco” Valdocco – Torino
  • diritto all’educazione- Daniela Mesiti –  Preside Istituto Maria Ausiliatrice – Giaveno e Casa Madre Mazzarello -Torino. Presidente Regionale FIDAE.

La partecipazione all’evento  è su invito.

 

CS – Il nuovo mondo di don Bosco: un documentario che raccolta la “casa che accoglie”

I Salesiani San Paolo di Torino, con la “Casa che accoglie” hanno creato un luogo che ospita una decina di giovani immigrati minorenni. La Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino ha prodotto un documentario che ne tratteggia le attività assieme alla storia di Don Bosco e dei Salesiani. Di seguito il Comunicato Stampa.

 COMUNICATO STAMPA
Torino, 6 luglio 2021

IL MONDO NUOVO DI DON BOSCO: UN DOCUMENTARIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA RACCONTA LA “CASA CHE ACCOGLIE”

Da quando Don Bosco aprì il primo oratorio a Valdocco per ospitare i giovani esclusi e in precarie condizioni di vita è passato ben oltre un secolo, ma la volontà dei Salesiani di restare accanto agli ultimi non è mai venuta meno. Oggi il messaggio del Santo si traduce, in Borgo San Paolo a Torino, nella “Casa che accoglie”, un luogo che ospita una decina di giovani immigrati minorenni, i cosiddetti minori non accompagnati.

Un documentario recentemente prodotto dalla Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino alterna la storia di Don Bosco e dei Salesiani, raccontata dal giornalista Gian Mario Ricciardi, con la descrizione di “Casa che accoglie” fatta dai protagonisti: don Lagostina, direttore della casa, un tutore volontario, i due educatori e alcuni volontari che prestano la loro opera rendendo possibile il funzionamento della struttura.

La realizzazione del film è stata un’avventura, condizionata dalla pandemia, iniziata con una telefonata alla fine di febbraio di quest’anno a don Lagostina e proseguita con pochi incontri preparatori per definire la sceneggiatura. Le riprese si sono svolte nella seconda metà di aprile in diverse location. Il Museo Casa Don Bosco e l’oratorio di Valdocco sono stati lo sfondo degli interventi di Ricciardi, mentre le immagini girate nelle stanze e nelle sale comuni di “Casa che accoglie” mostrano i momenti della vita quotidiana: le pulizie effettuate dai ragazzi, la preparazione del pranzo con le volontarie, lo studio, il gioco e il pasto serale. Le vie di borgo San Paolo con il mercato rionale sono la scenografia in cui si muovono i ragazzi che camminano, camminano… Il camminare è inteso come metafora del migrante che abbandona il suo paese, la povertà, la guerra o le persecuzioni in cerca di sicurezza, di una vita migliore. Spesso si tratta di sogni, della ricerca di un mitico Eldorado che poi, presto, non si rivela come tale. Talvolta le storie dei ragazzi che provengono dall’Africa, dall’Albania, dal Bangladesh e da altri Paesi del terzo mondo sono drammatiche: viaggi avventurosi costellati dalle violenze delle guardie alle frontierepericolose deviazioni, una volta arrivati in Italia, nell’ambito della malavita (un tetto e del cibo in cambio di azioni illegali).

Il lavoro di chi si occupa di questi ragazzi e li strappa alla strada, proprio come faceva Don Bosco, è prezioso e complesso, sempre in relazione con il Comune, con gli Enti formativi e con tutte le istituzioni e i privati che collaborano per inserire i giovani nel tessuto sociale e produttivo torinese.

Il messaggio del film si può sintetizzare nelle parole di don Lagostina nella chiusura del documentario: “E’ l’incontro fra persone diverse che porta a una ricchezza comune. Questo è il mondo nuovo che noi auspichiamo”.

Il film, della durata di circa 23 minuti, realizzato praticamente senza costi dal Centro di Produzione multimediale della Direzione Comunicazione e Rapporti con i Cittadini e i Territori della Città Metropolitana di Torino, è ora disponibile su Youtube.

Missioni Don Bosco al “Sottodiciotto Film Festival & Campus 2020”

Missioni Don Bosco sarà presente al “Sottodiciotto Film Festival e Campus” che si svolge a Torino dal 4 all’ 8 dicembre 2020 attraverso delle visioni in streaming. Missioni Don Bosco assegnerà il premio “Missione Futuro” all’opera che meglio rappresenterà l’idea di scommettere sui giovani e sulle loro potenzialità. Di seguito viene riportato il testo integrale del comunicato ed il link per accedere alle piattaforme per seguire lo streaming:

Missioni Don Bosco al “Sottodiciotto Film Festival & Campus 2020”

 

Vicini ai giovani per sostenere il futuro

 

Dal 4 all’8 dicembre per il secondo anno la Onlus salesiana collabora con l’Aiace

– La sezione “Animare l’impegno” e il premio “Missione Futuro”

 

Secondo anno di partecipazione di Missioni Don Bosco al “Sottodiciotto Film Festival e Campus” che si svolge a Torino dal 4 all’ 8 dicembre 2020 in “formato Covid” dopo il lockdown primaverile che ha obbligato al rinvio della manifestazione. Proprio l’ostacolo della pandemia è diventato la ragione di più per dare sostegno a questa espressione della cultura e dell’arte dedicate al pubblico più giovane, giunta alla sua 21° edizione.

 

Missioni Don Bosco, organismo che sostiene la progettazione di interventi in campo minorile attraverso le opere salesiane presenti in 134 Paesi, ha il polso della condizione dei ragazzi e delle ragazze che si trovano a fronteggiare in tutto il mondo le conseguenze sociali di un fenomeno primariamente sanitario. Se oggi ne sono vittime in percentuale minima dal punto di vista dei ricoveri, le nuove generazioni patiscono le conseguenze a lungo termine del distanziamento fisico forzato, della riduzione dell’intervento formativo della scuola, della limitazione nelle pratiche sportive, della precarietà dell’offerta culturale.

Sono altamente apprezzabili dunque le iniziative che cercano di salvaguardare un poco almeno della “normalità” delle relazioni sociali e le opportunità di ritrovarsi intorno a un progetto culturale.

 

https://news.missionidonbosco.org/con-i-giovani-al-cinema-missioni-don-bosco-a-sottodiciotto/

 

La Onlus di Valdocco assegnerà domenica 6 dicembre alle 17 il premio “Missione Futuro” a uno dei cortometraggi concorrenti “Campus Short Film Competition”.

 

Il tema delle famiglie che caratterizza la 21° edizione di “Sottodiciotto” trova i salesiani, con la loro pedagogia della prevenzione, particolarmente sensibili. L’argomento costituisce infatti un interessante terreno di confronto fra esperienze e pensieri diversi. È positivo che l’arte cinematografica – che ha un fortissimo portato formativo per il pubblico – si interroghi in merito e lo faccia coinvolgendogli adolescenti non solo come spettatori ma anche come autori in diverse modalità.

“Riteniamo che l’attenzione a questo tema, la famiglia, come ad altri che risultano cruciali per le nuove generazioni, debba trovare negli operatori della cultura la delicatezza necessaria ad affrontare le questioni in maniera adatta a ciascun interlocutore, senza nascondere le problematicità e le divergenze ideologiche, avendo sempre consapevolezza del bene costituito dalle capacità dialogiche” ha commentato Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco.

 

La nostra Onlus ha inoltre proposto la creazione di una nuova sezione del Festival denominata “Animare l’impegno: lo sguardo di Raùl de la Fuente”: lo stesso 6 dicembre ci terrà la proiezione di due cortometraggi commissionati dai salesiani e promossi in Italia da Missioni Don Bosco:

o   alle 18,30 “Palabek”, sul campo profughi dei Sud Sudanesi in Uganda, che sarà presentato in collegamento Web dal regista Raùl de la Fuente;

o   alle ore 19,00 “Love” dello stesso regista sull’accoglienza e aiuto delle ragazze vittime della prostituzione in Sierra Leone, presentato dal direttore di Missioni Don Bosco Marco Faggioli.

 

La giornata del Festival sarà coronata della proiezione straordinaria – nella sezione Animazione – di “Ancora un giorno”, film vincitore all’European Film Awards e ai Goya, candidato al premio Oscar.  Come in una graphic novel, viene descritta l’esperienza del giornalista polacco Ryszard Kapushinski inviato in Angola nel 1975 per raccontare la guerra civile allora in corso.

Il lungometraggio è dello stesso Raùl de la Fuente, che interverrà per presentarlo insieme con Enrico Bisi, direttore del Festival Sottodiciotto, con Andrea Pagliardi, curatore della sezione Animazione, con Willie Peyote, autore della canzone finale della versione italiana del film. Missioni Don Bosco è stata promotrice di questo evento e Marco Faggioli, che con sua moglie ha vissuto una forte esperienza di volontariato con i salesiani in Angola in anni recenti, ne spiegherà le motivazioni.

Missioni Don Bosco auspica la progressione dell’esperienza di “Sottodiciotto” nella direzione dell’internazionalità proprio perché nel confronto e nello scambio – ormai inevitabilmente globale – di idee e di realizzazioni possa trovare adeguato rilievo ciò che viene prodotto nel “sud” del pianeta. I social media sono veicolo rapido di trasmissione, e l’attuale momento sta potenziandone l’uso tanto da consentire l’emersione di realtà periferiche fino a ieri ignorate. Tuttavia è insufficiente affidarsi solamente al criterio dei “mi piace” per dichiarare l’originalità di un artista o l’importanza di un’opera: le procedure di selezione da parte di un festival e la specifica eco che ne deriva sono uno strumento indispensabile per scegliere e per premiare prodotti di qualità. Per questa ragione apprezziamo “Sottodiciotto Film festival & Campus”.

Come ci auguravamo lo scorso anno alla nostra prima partecipazione al Festival torinese, l’obiettivo di Missioni Don Bosco è quello di intensificare le relazioni con insegnanti, educatori, operatori socio-culturali; in questo caso valorizzando la funzione formativa del cinema, la sua forza di annuncio e di denuncia, la sua educazione alla bellezza.

 

Tutte le proiezioni possono essere seguite in streaming.

Per accedere alla visione occorre accreditarsi nel sito myMovies.it o su Facebook.

Reportage del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa a Torino

Nell’edizione di Domenica 29 novembre di La Voce e il Tempo troviamo pubblicato un ampio reportage sulle giornate dedicate alla decima edizione del Festival della dottrina sociale della Chiesa. Ne scrive Marina Lomunno in un articolo dal titolo ‘Educazione e impresa: un’alleanza per il futuro‘. Si ringrazia la giornalista per la pubblicazione. Di seguito il testo integrale della notizia.

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Articolo scritto da Marina Lomunno

«Prendi lezioni dal passato ma vivi nel tuo tempo. Ascolta e comprendi le voci della tua terra, della tua gente, dei poveri… Solo così imparerai a leggere i segni dei tempi e di Dio». La pensava così san Leonardo Murialdo, uno dei santi sociali torinesi che fecero della Torino dell’Ottocento capitale della formazione professionale per dare un’opportunità di riscatto e di futuro alle migliaia di ragazzi «discoli e pericolanti», quelli che don Bosco per primo accolse a Valdocco per dar loro una famiglia e un mestiere.

E proprio il Collegio Artigianelli di corso Palestro a Torino, che il Murialdo diresse per trent’anni, tormentato dai debiti per accogliere i giovani più poveri orfani e abbandonati e offrirgli un’opportunità di futuro, è stato scelto come luogo simbolo della santità sociale torinese per inaugurare il X Festival della Dottrina sociale della Chiesa, sul tema «Memoria del futuro» che si sta svolgendo dal 23 al 29 novembre per la prima volta in 24 città italiane da nord a sud della Penisola, da Aosta a Mazara del Vallo.

Il tema del Festival viene declinato nelle realtà locali a seconda delle urgenze del territorio: «Per Torino», spiega padre Danilo Magni, Giuseppino del Murialdo referente della diocesi subalpina per il Festival, «è stato scelto il tema ‘Comunità educanti e imprenditive: le radici torinesi della Dottrina sociale della Chiesa per alimentare il futuro’ proprio perché la memoria dei nostri santi sociali, come scriveva il Murialdo, mette al centro le persone, che insieme desiderano sporcarsi le mani per una formazione delle nuove generazioni adeguata alle sfide contemporanee e per una presenza delle imprese capaci di sviluppare nuove opportunità di lavoro, unitamente alla sostenibilità economica ed ambientale».

E nella mattinata di lunedì 23 novembre, in contemporanea con altri luoghi simbolo delle 24 città italiane dove si sta svolgendo il Festival, è stato piantato un albero di melograno, scelto come simbolo della Dottrina sociale della Chiesa. «Piantarlo in un luogo così simbolico per la storia della nostra città di Torino, qual è il Collegio Artigianelli, ci rende felici, ma anche più consapevoli della responsabilità che abbiamo per il tempo presente», prosegue padre Magni. «Gli Artigianelli per tanti ragazzi poveri hanno voluto dire: casa, affetto, formazione, avviamento al lavoro… Vangelo spezzato. Siamo eredi del Murialdo e tutti i santi sociali torinesi. Questo melograno potrebbe essere piantato in altre decine di luoghi significativi della nostra città. È quello che ci auguriamo avvenga nei prossimi anni».

Alla cerimonia (nella foto), presieduta dall’Arcivescovo Nosiglia hanno partecipato in rappresentanza della città, il vicesindaco Sonia Schellino, Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino in rappresentanza delle imprese, del commercio e del lavoro, Elena Cappai, dell’Ufficio scolastico regionale per il mondo educativo e formativo, Gaetano Quadrelli per Ufficio diocesano della Pastorale sociale e del lavoro che coordina i lavori del Festival a Torino. «L’albero è segno di vita e di pace», ha detto Nosiglia benedicendo la pianta. «Siamo vicini a Natale e tra i simboli della festa c’è l’albero addobbato di luci colorate per inneggiare alla nascita del Figlio di Dio luce del mondo. Così noi oggi vogliamo benedire questo alberello di melograno dalle forti radici che richiama la fecondità e abbondanza della generazione e lo facciamo proprio perché stiamo attraversando un momento difficile e tragico per la vita di tante persone a causa del coronavirus. La benedizione che di questo albero possa significare un’iniezione di speranza nel futuro confortata dal Signore che non cessa di donarci i frutti della terra per nutrirci e sostenerci nel nostro cammino ogni giorno. Le radici di questo melograno possano dar frutti soprattutto per le nuove generazioni».

Martedì 24 novembre è iniziata la giornata torinese con un collegamento streaming introdotto da un video messaggio dell’Arcivescovo che, richiamando la Carta dei Valori di Torino – che viene sottoscritta giovedì 26 novembre dalle aggregazioni laicali della diocesi e da tutti gli attori che sono coinvolti nella rete della rinascita della città e che verrà inviata a Verona al Festival nazionale – ha sottolineato come «cooperare, dialogare, confrontarsi e prendere decisioni insieme è un valore aggiunto sia sul piano metodologico che dei contenuti. Vi invito pertanto a prendere spunto da questa occasione per continuare, dopo il Festival, a proseguire nel lavorare insieme. Il tentativo di impastarsi con la realtà è nel pieno spirito del pensiero sociale della Chiesa: camminare insieme verso il bene comune. Torino è stata ed è una realtà viva e attenta nel coniugare sapientemente la dimensione sociale con quella economica. La storia della nostra città è fatta di grandi alleanze su questo campo, con il prezioso e decisivo contributo della realtà cristiana, la quale ha saputo mettersi in gioco in modo decisivo sulle problematiche sociali più urgenti ed importanti».

Sono seguite le presentazioni, a cura della Fondazione Operti, di alcune testimonianze della formazione professionale torinese – il Cnos dei Salesiani, l’Engim dei Giuseppini del Murialdo e La Casa di Carità Arti e Mestieri – che, sulla Memoria dei santi sociali, danno ancora oggi futuro a tanti giovani. «Il Festival», ha evidenziato Alessandro Svaluto Ferro direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro diocesano che ha introdotto il collegamento da Torino, «rappresenta un’ulteriore occasione per il nostro territorio diocesano. Con molte associazioni, realtà della formazione, realtà sociali abbiamo deciso di riflettere attorno a due parole chiave: educazione e impresa, elementi che hanno segnato la storicità della nostra città e che possono ancora essere veicoli di sviluppo sociale. La chiave educativa sappiamo essere l’energia principale con cui un Paese si struttura: e oggi, con l’emergenza sanitaria ancora in corso, si profila anche un collasso educativo per le giovani generazioni. Serve ripartire proprio dai giovani e dalle capacità che gli ambienti educativo possono generare. Educare significa infatti trarre fuori le migliori risorse che abbiamo per la promozione della persona».

Molto apprezzato l’intervento del teologo padre Salvatore Currò, giuseppino del Murialdo, direttore dell’Istituto di Teologia pastorale dell’Università pontificia salesiana di Roma che, richiamandosi al magistero di Papa Francesco, ha invitato a riflettere su come «l’educazione richieda uno stile di alleanze e di lavoro in rete, un patto di alleanza tra generazioni: non bisogna mai scavalcare il ‘con’, riconoscendo il protagonismo dei giovani, aprendo loro spazi, riconoscerli più ancora che accompagnarli, includendo i poveri come soggetti perché nessuno si salva da solo e anche in un’azienda il senso di appartenenza e di corresponsabilità è fondamentale». Secondo padre Currò economia e dono non sono in antitesi. «In un’impresa lo stile delle relazioni, il benessere delle persone, le competenze professionali, la produzione dell’azienda possono contribuire al bene comune se si mette al centro la persona». Infine la riflessione sul tempo che stiamo vivendo: «La pandemia mette a nudo la crisi della nostra cultura, la verità della nostra esistenza, siamo legati corporalmente (il virus lo ha messo ben in evidenza), nel bene e nel male e siamo corresponsabili: non ci si salva da soli, ‘siamo tutti sulla stessa barca’ e abitiamo la stessa casa comune nella memoria e nel futuro».

La novità di questo Festival della Dottrina sociale che si svolge nella sezione nazionale a Verona, dove è nato, è una celebrazione che sta vivendo le limitazioni dettate dal decreto sulla pandemia, ma che non ha penalizzato la partecipazione: sono migliaia di adesioni quasi a complemento del grande convegno «Economy of Francesco» che sta risuonando fortemente al Festival. Tutti i lavori si possono seguire in streaming sul sito www.dottrina sociale.it/festival e la Messa conclusiva domenica 29, su Telepace. L’apertura del Festival nazionale si tiene giovedì 26, alle 21, con il videomessaggio di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

TFF 2020, Luce sul Piemonte: Torino, la canonizzazione di Don Bosco

Viene pubblicata sul sito de La Stampa un breve ma intenso video dedicato alla canonizzazione di Don Bosco. Si tratta di una delle dodici pillole d’archivio intitolate ‘Luce sul Piemonte‘; brevissimi video, tratti dagli archivi dell’Istituto Luce di Cinecittà, riproposte per il Torino Film Festival data la storica collaborazione tra i due enti. Di seguito il link per guardare il video:

 

 

X edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa a Torino

Dal 23 al 26 novembre Torino sarà protagonista del percorso intitolato ‘Memoria del futuro‘ per la decima edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa.

Di seguito il comunicato per l’invito alla partecipazione e la locandina dell’evento.

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Gentilissime/gentilissimi

Il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) è l’evento culmine di un anno di impegni e attività, che alla fine di novembre, oramai da 9 anni, si svolge con partecipanti da tutta Italia e diversi Paesi del mondo a Verona, mossi ed ispirati dalla gratuità del bene comune, dalla sussidiarietà e solidarietà nel confrontarsi, ritrovarsi e fare rete sui propri territori. Questi i principi ispiratori della Dottrina Sociale della Chiesa, che assieme all’idea cardine della persona al centro, propone valori universali, condivisibili anche dai non cattolici. Monsignor Adriano Vincenzi ha chiuso la scorsa edizione dichiarando che il Festival nella sua continuità sarebbe giunto in 10 città nel 2020.

Torino è la città dei santi sociali, protagonisti attivi dell’evangelizzazione. La Chiesa torinese, con la sua ricchezza di carismi ed organizzazioni, ha sempre mantenuto nel corso dei decenni questa sua caratterizzazione specifica, di essere nella società civile seme e fermento della novità di Cristo. Per questo e altri motivi abbiamo deciso di proporre la nostra città ad ospitare una serie di iniziative a partire dal 23 novembre al 26 novembre 2020. Il titolo del percorso è:

MEMORIA DEL FUTURO

Comunità educanti e imprenditive:

le radici torinesi della Dottrina Sociale della Chiesa

per alimentare il futuro

L’Obiettivo del percorso non è solo promuovere un evento ma è la proposta di scrittura della CARTA DEI VALORI DI TORINO: la declinazione dei valori della DSC alla luce della realtà del territorio torinese con riferimento alle azioni concrete che i cattolici locali condividono e propongono a tutti i soggetti del territorio.

Gli incontri si svolgeranno in diretta live dal canale Opera Torinese del Murialdo e dal canale Atelier dell’Impresa Ibrida.

Altri incontri si svolgeranno sulla Piattaforma ZOOM con iscrizione obbligatoria.

Nella speranza di trovare la vostra adesione vi chiediamo di divulgare a tutte le persone che riterrete interessati.

Mi è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.

Alessandro Svaluto Ferro

Direttore Pastorale Sociale e del lavoro

IUSTO – “Yes we’re Open!”

Si riporta la comunicazione ufficiale dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino – IUSTO – rispetto alla riapertura al pubblico che avverrà lunedì 8 giugno 2020 con gli OpenDay.

Un giugno ricchissimo di appuntamenti Online!
Gratuiti!

Siamo lieti di comunicarvi che dal 3 giugno, salvo successive disposizioni restrittive da parte delle autorità competenti, IUSTO riapre al pubblico! L’ingresso avverrà solo su APPUNTAMENTO concordato con l’ufficio di competenza.

  • 8 giugno | OPEN DAY SCIENZE DELL’EDUCAZIONE e PSICOLOGIA (Baccalaureato – Laurea triennale)
    L’Open Day è un’importante occasione per conoscere e approfondire i corsi di Laurea, le modalità di ammissione, le strutture e servizi dell’Ateneo, e le testimonianze degli studenti in diretta!
  • 11 giugno | SCHOLARSHIPDAY – PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI DELLE BORSE DI STUDIO
    Un momento di condivisione #DISTANTIMAUNITI con tutta la comunità accademica e con tutti coloro che vorranno unirsi. Interverrà il prof. Raffaele MANTEGAZZA con la relazione dal titolo:”L’antivirus della cultura”.
  • 9-10-16 giugno | LO PSICOLOGO NELLA GESTIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO.
    Al via la seconda ed. del corso di formazione multidisciplinare per psicologi sulla gestione della crisi da sovraindebitamento e problematiche correlate. Corso online gratuito per psicologia, psicoterapeuti e studenti di psicologia. Iscrizioni entro il 4/06.
  • 18 giugno |WEBINAR “..NELLA CULLA DELLE ORIGINI..”
    Evento di presentazione del Corso di perfezionamento universitario in Psicologia perinatale: approcci teorici, strumenti e tecniche per l’intervento. Una disciplina in crescente sviluppo per via della difficoltà che caratterizza il divenire genitori oggi e dai crescenti sbocchi occupazionali. Tra i relatori, Claudia RAVALDI.

JUMPERS: Scommettiamo insieme sul tuo futuro

LAGS per il territorio presenta il progetto JUMPERS, un percorso per avvicinare i giovani al mondo del lavoro sviluppando le proprie abilità, grazie ad una alleanza educativa che ha come obiettivo quello di  favorire lo sviluppo di competenze tecniche e abilità sociali, utili per la vita dei ragazzi.

Sintesi del progetto

L’idea è quella di offrire un “accompagnamento dedicato” ed una “seconda opportunità” ai ragazzi ampliando “gli spazi e i tempi per l’apprendimento“, grazie ad una “alleanza educativa” tra operatori sociali, insegnanti, formatori, animatori volontari e tutor aziendali, per favorire lo sviluppo di competenze tecniche e abilità sociali, utili nel lavoro e necessarie per la vita: ricostruzione delle competenze (ciò che so/so fare o no), ascolto del percorso di vita , apprendimento in situazioni protette ma non simulate, occasioni creative, patto educativo che coinvolge ogni ragazzo e almeno un genitore o adulto di riferimento, relazione educativa tutoriale, realizzazione di percorsi di apprendimento destrutturati e flessibili di avvicinamento al mondo del lavoro.

Specifiche del progetto

La metodologia adottata prevede una presa in carico educativa integrata e personalizzata incentrata sull’imparare facendo (ispirato al modello didattico del FaBLab e già immaginato da Don Bosco) attraverso l’attivazione di processi di apprendimento esperienziale e di processi educativi di tipo induttivo.

L’idea di fondo è quella di sperimentare modalità interattive e non convenzionali per integrare fra loro formazione, didattica, orientamento, aggregazione, attività culturali valorizzando le competenze trasversali dei ragazzi (in linea con la nuova Raccomandazione del Consiglio UE relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente), facendo emergere le loro aspirazioni, e invitandoli a sperimentare in azione le proprie attitudini in vista di una possibile esperienza lavorativa.

In tale cornice si inseriranno delle proposte che adotteranno metodologie di lavoro specifiche quali:

  • il SCT – Teatro Sociale e di Comunità che utilizza molteplici linguaggi creativi (danza, musica, canto, uso di oggetti creativi, recitazione, narrazione) per favorire l’espressione di sé, la creazione di un’identità di gruppo, l’esplorazione creativa;
  • IUSTO – Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo utilizzerà lo Psychological Capital Training quale strumento  (formativo, orientativi, psicologici) per la misurazione e il rinforzo delle capacità e delle risorse personali centrali per la costruzione di una progettualità personale e professionale.
  • CNOS-FAP – Quale canale per l’orientamento sia formativo che per l’inserimento nel mondo del lavoro

IUSTO – Presentazione del progetto D.REA.M.S

Si rende noto che giovedì 6 giugno, alle ore 17,00, avverrà la presentazione del progetto D.REA.M.S.Do REAct: less Money, more dreamS – presso le aule di IUSTOIstituto Universitario Salesiano Torino – Piazza Rebaudengo . Progetto presentato da IUSTO e l’Associazione Ylda/Paratissima.

Ecco il programma dell’incontro moderato da Claudia Chiavarino, Vicepreside e Responsabile Ricerca universitaria di IUSTO:

  • 17.00Benvenuto e introduzione del progetto;
  • 17.10“Il Gioco d’azzardo patologico” – Augusto Consoli, Direttore del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze ASL TO5;
  • 17.20“Sovraindebitamento e rischio usura” – Carlo Gandolfo, Vicepresidente della Fondazione San Matteo;
  • 17.30“Il percorso educativo D.REA.M.S” – Chiara Lombardo e Federica Canova, studentesse del 3° anno del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione di IUSTO;
  • 17.45“Il percorso artistico D.REA.M.S” – GEC e Mr Fijodor;
  • 18.00“Le nostre opere artistiche”- i ragazzi di IIS Bodoni/Paravia, Liceo Alfieri, IIS Zerboni, Liceo Spinelli e Istituto Albe Steiner;
  • 18.30Premiazione;
  • 18.45Saluti e progetti futuri.

Ingresso libero e gratuito, a conclusione un aperitivo a buffet.

Per sensibilizzare il territorio sulle problematiche del gioco d’azzardo patologico e dell’indebitamento, fattori che sempre più stanno contribuendo a rendere più povere molte famiglie, IUSTO e l’Associazione Ylda/Paratissima presentano il progetto: D.REA.M.S – Do REAct: less Money, more dreamS 6 giugno 2019 alle ore 17.00.

E’ l’evento conclusivo del progetto D.REA.M.S, un percorso di sensibilizzazione sul tema dell’indebitamento e del gioco d’azzardo, che si è svolto in diversi step:

  • Incontri di formazione per studenti e docenti;
  • Incontri nelle scuole con approccio educativo/artistico;
  • Aperitivi informativi con giuria popolare per la votazione dell’opera più bella;
  • Potenziamento dello Sportello d’ascolto gratuito – SU.PER.A. il G.A.P. sul gioco d’azzardo patologico. Viene esteso il focus operativo anche al tema dell’indebitamento;

Il gioco d’azzardo in Italia e il nostro impegno

Il gioco d’azzardo è responsabile per il 38,7% della povertà delle famiglie italiane (Eurispes, 2017). Infatti, attraverso un approccio educativo, si è voluto fornire un supporto concreto alle persone in situazione di disagio conclamato e ai loro familiari. Si è operato in senso preventivo, con specifiche azioni di sensibilizzazione rivolte alle fasce di popolazione ad oggi considerate più vulnerabili: da un lato, gli adolescenti, e, dall’altro, persone in fasi di vita più mature, inclusa la terza età. Troppo spesso queste fasce di età sono potenzialmente connotate da aspetti di fragilità sociale, quali la disoccupazione, la solitudine, la marginalità sociale, tutti fattori che possono contribuire a finire nella piaga del gioco d’azzardo e/o dell’indebitamento.

Il 6 giugno, in particolare, è dedicato a tutti coloro che sono interessati a conoscere come si è svolto il progetto e a capire quali sono le opportunità per affrontare il problema dell’indebitamento e del gioco d’azzardo patologico.

Le premiazioni delle opere vincitrici e il programma

Chi verrà all’incontro conclusivo potrà conoscere gli educatori che hanno seguito i ragazzi nelle scuole e gli artisti che hanno aiutato a produrre le opere durante gli incontri di formazione per studenti e docenti. Saranno proprio gli alunni a illustrare i contenuti dei lavori prodotti, aiutando la giuria tecnica nella votazione di quella che sarà l’opera d’arte vincitrice del progetto.

La voce degli esperti all’inizio aiuterà ad inquadrare ancor meglio il tema.

Un evento rivolto a:

  • studenti delle scuole che hanno partecipato ai laboratori;
  • adulti/anziani che hanno partecipato agli aperitivi del 2 e 8 maggio;
  • studenti universitari;
  • operatori sociali;
  • insegnanti e docenti;
  • popolazione del territorio cittadino.

Torino – Il laboratorio più grande contro la fuga dalla scuola

Si evidenzia un articolo, a cura di Francesco Antonioni, proveniente da “La Repubblica”, in data mercoledi 13 febbraio, sul progetto “Provaci ancora, Sam”, Torino il più grande laboratorio italiano per la lotta alla dispersione scolastica:

Vede alleati sul fronte quasi duemila docenti e 700 educatori con l’adesione di 350 classi tra scuole primarie e secondarie.

«Investire in istruzione significa salvaguardare dei punti di Pil, vuol dire tenere in competitività, specie in una epoca di inverno demografico. E non subire i costi di mancata coesione sociale significa preservare preziosi punti di Pil»: parola di Marco Rossi Doria, maestro, saggista, già sottosegretario all’Istruzione (nei governi Monti e Letta) e ora referente scientifico di «Provaci ancora, Sam!» (Pas).

I partner del progetto – nato nel 1989 e frutto di una sinergia tra Città di Torino, Ufficio scolastico regionale, Compagnia di San Paolo, Ufficio Pio e Fondazione per la scuola – hanno convocato oggi e domani studiosi ed esperti italiani ed europei al Collegio Carlo Alberto agli Stati generali contro la dispersione scolastica.

«Il Sam ci prova sempre!»: seminari, dibattiti e workshop per tentare un check-point della situazione. Il Pas, negli ultimi trent’anni, ha presso in carico la situazione problematica di oltre 12mila ragazzi e ragazze.

Marco Rossi Doria, napoletano, classe 1954, ha coordinato la cabina di regia del Miur per la lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa che l’anno scorso ha redatto un report approfondito. Insiste:

«Adoperarsi contro l’abbandono scolastico, consente di creare modelli innovativi di insegnamento in generale, perché siano più inclusivi e in grado di ottenere migliori risultati, con benefici per tutti».

“Provaci ancora, Sam!” è organizzato in due cicli di interventi: nella fascia di età dalla quarta elementare alla terza media e con gli “over 14” che hanno interrotto il percorso.

«Ogni anno – spiega ancora Rossi Doria – una cinquantina di ragazzi pluri-ripetenti sono seguiti a gruppi da quattro insegnanti individuati dall’Ufficio scolastico regionale con l’obiettivo di ottenere la licenza media.due cicli di interventi. Vengono affiancati da 12 operatori attivi in onlus e oratori».

Nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia) il progetto si rivolge ai minori di 16-18 anni di recente immigrazione. Si insegnano le competenze tradizionali, ma anche quelle che riguardano la “cittadinanza”: spirito di iniziativa e imprenditorialità, espressione culturale, conoscenze digitali.

Il tutto con “patti formativi” che cercano di coinvolgere le famiglie con diverse attività. Sono i motivi per cui gli enti partner di Pas hanno deciso di stipulare un nuovo Protocollo d’intesa per la triennalità 2018-2020 (soltanto dalla Compagnia di San Paolo e dal suo ente strumentale arriveranno 800mila euro l’anno). Qualche dato. Nell’ultimo anno di sperimentazione (2017-2018) Pas si è concentrato su 135 classi del Torinese, con un aumento del 28% degli stranieri (la cui percentuale di presenza si è attestata al 34% – 967 studenti – contro il 32% del 2016-2017). Crescono gli allievi Nai (“neo arrivati” in Italia): sono stati 108 (+35% sull’anno precedente).

L’affiancamento progettuale non dispensa dalla bocciatura, ma rallenta l’abbandono nelle classi Pas (-40% dal 2015-2016 al 2017-2018). C’è bisogno di sinergia: nell’esperienza Sam si rivelano efficaci le contaminazioni tra discipline, professioni e modelli innovativi. L’Italia, e Torino, con un tasso del 13,8% di coloro che abbandonano precocemente gli studi (dato 2016 contro il 20,8% del 2006) fa ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo Europa 2020 (fissato al 10%). Ma esistono ancora molte (troppe) differenze tra nord e sud del Paese, tra centro e periferia delle città.

Francesco Antonioli