Suffragio sig. Giuseppe GUERRA

Mamma Margherita curava l’orto ma non perdeva d’occhio i ragazzi di Don Bosco e seppe riconoscere il prezioso diamante del cuore di Domenico Savio.

Il curriculum del Sig. Guerra è decisamente incompleto. Nelle sue righe si ripete una sola parola: “ortolano”.

Già di per sé, una persona che si dedica alla cura della natura ha una sensibilità particolare perché sa scoprire il volto della vita, cura la vita, sa come difenderla e farla crescere.

Ma quando l’ortolano è un salesiano allora tutto ha un altro significato. Non solo la verdura ed i frutti aiutano l’economica domestica, ma sono il simbolo di quello che il Signore fa crescere e maturare nel cuore dei ragazzi.

E così l’ortolano ogni tanto drizza la schiena, alza gli occhi al di sopra dell’insalata, dei fagiolini, dei  pomodori. O scende dalla scala con il cesto della frutta ed il suo sguardo cerca i ragazzi che sono in cortile nella ricreazione chiassosa, li sente pregare e cantare. Attraversando il cortile incrocia il loro sguardo e li guarda nel cuore.

E, a volte, capisce di pedagogia più lui che altri Confratelli, pur titolati.

Qualche tempo fa, un Ispettore, tornando da una visita a Ivrea, mi commentò quanto fosse stato impressionato dal colloquio con il Sig. Guerra: aveva ascoltato parole sagge, aveva scoperto una mentalità aperta ai nuovi tempi, felice di ogni cambiamento che rendesse più vicini i salesiani ai giovani.

Ora, ve lo immaginate questo ortolano nel Paradiso Salesiano? Si preoccuperà che non manchi verdura e frutta e fiori freschi alla tavola celeste, ma il suo sguardo ed il suo cuore saranno sempre ed ancora per i giovani delle nostre case.

Don Giorgio