Migrazione circolare, giovani e opportunità di sviluppo

Ecco qui di seguito l’articolo pubblicato da ANS – Agenzia Info Salesiana in occasione della Sessione del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU tenutosi il 14 Marzo 2018 a Ginevra:

 

Oggi, mercoledì 14 marzo, si svolge a Ginevra, a margine della 37a Sessione del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, un evento collaterale intitolato “Circular migration and youth” (Migrazione circolare e giovani) nell’ambito del programma cofinanziato dall’Unione Europea, del progetto multi-Paese “Co-partners in Development” (Collaboratori nello Sviluppo). L’evento è organizzato dall’ONG Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) e dal Movimento Internazionale Contro ogni forma di Discriminazione e Razzismo (IMADR), in partenariato con “Don Bosco 2000” e i Salesiani di Don Bosco.

Intervengono Michela Vallarino, Vicepresidente del VIS, Agostino Sella, Presidente di Don Bosco 2000, don Francois Coly, Direttore della casa salesiana di Tambacounda, in Senegal, insieme alla testimonianza di Seny Diallo, coordinatore del Centro Don Bosco di Tambacounda.

Barbara Terenzi, Coordinatrice dell’Ufficio Diritti Umani e Advocacy del VIS, che ha curato l’evento, ne è anche moderatore e facilita l’intervento dei rappresentanti di alcuni Uffici territoriali delle realtà salesiane appositamente giunti a Ginevra: Leslie Tavares, dalla Repubblica Dominicana, Meaza Tesfagiorgis, dall’Etiopia, Walter Thyrniang, dallo Zambia, e Gianpaolo Gullotta del VIS in Ghana.

È per me motivo di grande soddisfazione poter condividere con le persone da me formate questa esperienza concreta delle dinamiche e del come si possa realmente contribuire alla realizzazione di politiche a livello globale in favore della promozione e protezione dei diritti umani e soprattutto dei giovani e delle bambine e dei bambini al centro di tutta la cura del mondo salesiano” ha dichiarato la dott.ssa Terenzi.

L’evento ha la doppia finalità da una parte di completare il rafforzamento tecnico e istituzionale dei partner del progetto multi-Paese e dall’altro evidenziare l’esperienza positiva realizzata da Don Bosco 2000 in Senegal con un progetto pilota di migrazione circolare, realizzato anche grazie alla presenza consolidata dei Salesiani di Don Bosco in quel Paese.

La “migrazione circolare” è oggi ritenuta uno degli approcci più avanzati per affrontare la questione delle migrazioni, soprattutto con riferimento ai giovani, che sono i soggetti più a rischio di migrazione irregolare – soprattutto quando, a causa dell’estrema povertà, dei disastri ambientali e dei conflitti, vedono compromessi lo sviluppo e l’inserimento nel mondo del lavoro.

Per questo oggi a Ginevra viene presentata la buona pratica già realizzata in Sicilia da diverse realtà salesiane, che prevede uno scambio fra l’attività di accoglienza e di addestramento che viene offerta ai giovani migranti giunti in Sicilia e la possibilità di rientrare nel Paese di origine arricchiti di un addestramento mirato, in settori quali l’agricoltura, l’artigianato e il turismo. E ciò al fine di avviare altri interventi mirati e contribuire ad uno sviluppo sostenibile presso la propria comunità. Infatti, a Tambacounda oggi si sta lavorando alla realizzazione di un orto di circa 1 ettaro con prodotti biologici, ad irrigazione a goccia e pannelli solari.

I giovani formati in Sicilia rientrati nel loro villaggio addestrano, a loro volta, i loro compagni, con l’obbiettivo di arrivare a replicare questo tipo di impresa nei villaggi limitrofi e raggiungere una consolidata produzione tutto l’anno, laddove un tempo la terra veniva lavorata solo alcuni mesi l’anno.

Un’esperienza che tende a trasformare il giovane migrante in un cooperante che opera nel suo Paese di origine, forte della esperienza acquisita durante il tempo trascorso nel Paese di accoglienza.

Una storia che serve anche a sensibilizzare gli altri giovani sul rischio insito nella migrazione irregolare, sui pericoli del viaggio e sulle possibilità di finire nelle reti dei trafficanti.

“Sono sicura che oggi Don Bosco sarebbe con noi in prima linea alla ricerca di soluzioni nuove e positive per uno sviluppo sostenibile che veda i giovani buoni cristiani e buoni cittadini per una cittadinanza globale” ha concluso la dott.ssa Terenzi.

(Articolo tratto da ANS – Agenzia INFO Salesiana)