L’uomo del mare. Con Don Bosco nel cambio di un’epoca

“L’uomo del mare”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è il nuovo libro del noto vaticanista Carlo Di Cicco. Un libro diverso dal solito, bello, interessante e inatteso come l’accostamento tra due personaggi apparentemente totalmente distanti tra loro: Don Bosco e Tex Willer. Un esempio dei tanti proposti dal volume per un nuovo modo di leggere la figura popolarissima in tutto il mondo del santo educatore dei giovani. Di un uomo che per il prossimo ed i giovani in particolare sarebbe stato capace di dare la vita. La sua figura torna prepotentemente alla ribalta, in un pianeta tecnicamente progredito ma povero d’amore e di anima, dove i giovani restano in condizione marginale, come si legge nella prefazione della casa editrice al libro. La simbiosi tra un educatore leggendario come lui e i giovani, futuro dell’umanità, può portare a un rilancio della proposta educativa in questo cambio di epoca, risvegliando energie creative e politiche sensibili, finalmente, a quella parte sterminata di giovani emarginati o esclusi che possono rigenerare l’umanità e scuotere i sazi dell’Occidente in crisi.

Carlo di Cicco, vicedirettore emerito de L’Osservatore Romano, è giornalista professionista dal 1977. Ha collaborato con importanti quotidiani e periodici nazionali laici e cattolici; con la Rai (GR1) curando in particolare l’informazione sociale e religiosa. Per 10 anni, ha diretto il Bollettino di Pax Christi in Italia; ha curato per il Bollettino salesiano la rubrica Il punto giovani su temi di attualità educativa. Una parte cospicua della sua professione l’ha svolta nell’Agenzia Asca (ora Askanews) come redattore vaticanista prima, poi redattore capo introducendo per la prima volta in Italia la figura del redattore sociale.

Don Bosco in campo educativo è come Tex per i fumetti sul West: una leggenda

Victor Hugo, l’autore de I Miserabili è stato il primo a definire don Bosco vivente “uomo da leggenda”. Questo prete leggendario siederebbe volentieri a confrontarsi con i cervelli di giovani imprenditori che stanno cambiando la storia con le loro intuizioni e realizzazioni nella tecnologia informatica e comunicativa.

Uno prima di lui gli somiglia molto, passato alla storia come Filippo Neri, inventore dell’oratorio a Roma ma in un’epoca ormai troppo lontana e diversa dalla presente. Don Bosco è un educatore vissuto in un secolo carico di valide opere letterarie, strabilianti compositori di musica, di avventurosi cercatori, di meraviglia per i primi salti nel futuro della scienza. La sua leggenda resiste, tuttavia, tra costoro per una capacità umana importantissima: ha amato e si è fatto amare dai giovani e da larga parte dei suoi contemporanei in maniera quasi folle e irrazionale.