Concorso “I DREAM” alla scuola media di Châtillon

Notizia a cura dei salesiani di Châtillon.

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La scuola media Don Bosco di Châtillon ha proposto un concorso con il titolo “I DREAM” in occasione del bicentenario del sogno di Giovannino Bosco.

I ragazzi hanno scelto una delle cinque attività proposte (un disegno, un testo, una poesia,…) e hanno partecipato con grande entusiasmo.

I vincitori delle varie categorie del concorso saranno premiati durante lo spettacolo di Don Bosco che si terrà il 25 gennaio presso il cortile dell’Istituto.

Agnelli: programma della Festa di Don Bosco 2024

Disponibile il programma delle celebrazioni per la Festa di Don Bosco presso l’Istituto Agnelli di Torino:

Comunità Educativo Pastorale – CEP

  • Triduo di Don Bosco insieme con la Famiglia Salesiana
  • Vespri in chiesa parrocchiale: dal 28 al 30 gennaio presso la chiesa parrocchiale alle ore 19.00

Scuola secondaria di I grado – Mercoledì 31 gennaio

  • Dalle 7.55 alle 13.25 animazione per classi, Santa Messa in parrocchia, merenda con pane e salame, tornei e giochi

Scuola secondaria di II grado – Venerdì 26 gennaio

  • Presso la Casa Salesiana di Rivoli Cascine Vica
  • Dalle 8.15 alle 13.40 Santa Messa, Tornei e Giochi
  • Saranno garantiti il servizio mensa e lo studio pomeridiano

Centro di formazione professionale – Venerdì 26 gennaio

  • Dalle 8.30 alle 13.30 Santa Messa in parrocchia, Gioco quiz in Salone delle Feste, Pranzo con Hot Dog e patatine fritte

Parrocchia e Oratorio – Domenica 28 gennaio

  • Ore 10.00 S. Messa animata dai giovani e a seguire giochi in cortile
  • Pranzo condiviso con le famiglie e i bambini del catechismo
  • Visione del film “PRENDI IL VOLO” presso il Cinema Agnelli

Cinema Teatro – Domenica 28 gennaio

  • Proiezione del film “PRENDI IL VOLO” per tutti i bambini/ragazzi del catechismo
  • Ore 18.00 e 21.00 Proiezione del film “FERRARI

Housing Sociale

  • Mercoledì 24 gennaio cena solidale e incontro di testimonianza a seguire
  • 4 febbraio gita a Vigliano Biellese

 

San Salvario: Festa di Don Bosco 2024

Domenica 4 febbraio presso la Casa di Don Bosco San Salvario a Torino si celebrerà la Festa di Don Bosco 2024, ricordando la Solennità del Santo dei giovani celebrata il 31 gennaio.

Di seguito il programma della giornata:

  • Ore 10.30: S. Messa in S. Giovanni Evangelista presieduta da don Leonardo Mancini, Superiore Salesiano del Piemonte
  • A seguire: Polenta al San Luigi

Informazioni:

Storie belle! Kevin Loscalzo dal CNOS-FAP a Lamborghini passando per Ferrari

Dal CFP di Vigliano.

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Ci sono storie belle, storie che riempiono di orgoglio, storie che emozionano, che motivano, che ispirano. Oggi raccontiamo una di queste storie, la storia bella di un ex allievo, diplomato nel nostro centro nel 2020: Kevin Loscalzo.

Dopo aver frequentato il corso di qualifica triennale per Operatore Meccanico Kevin ha proseguito la sua formazione frequentando, presso il CFP di Vigliano B.se, il quarto anno conseguendo il Diploma Professionale in Conduzione e Manutenzione di Impianti Automatizzati.

Oggi Kevin sceglie di destinarci un po’ del suo tempo rispondendo alle nostre domande.

D: Kevin cosa hai fatto una volta diplomato?

R: I primi anni dopo il Diploma Professionale che ho acquisito al CNOS-FAP di Vigliano li ho trascorsi in alcune aziende biellesi lavorando e facendo esperienza in particolare sulle macchine a Controllo Numerico. Ero sempre alla ricerca di nuove sfide perché era forte in me il desiderio di migliorarmi in un settore che al CFP ho imparato ad amare. É così che ho provato a cercare altre opportunità inviando curriculum ad aziende e agenzie. All’improvviso, un’agenzia mi chiamò perché alla ricerca di giovani talenti del settore meccanico da inserire in Ferrari.

D: Come ti sei sentito quando ti hanno fatto questa offerta?

R: La prima reazione è stata di stupore. State cercando proprio me? E poi di grande orgoglio ed onore per poter lavorare in un’azienda dalla storia straordinaria. Un sogno incredibile mi veniva offerto e io ero quasi incredulo. Dopo un primo colloquio con l’agenzia sono stato selezionato per la “seconda fase della selezione” sostenendo altri due colloqui direttamente in azienda, in Ferrari. Il primo colloquio in Ferrari, lo ricordo chiaramente, è stato da “pelle d’oca”. Mi hanno fatto domande sul disegno Tecnico, sulle tolleranze e sulla conduzione delle macchine a Controllo Numerico. Per me si apriva una prospettiva nuova, avrei potuto dovermi trasferire a Modena, lontano dalla famiglia e dagli amici, trovare un appartamento e iniziare una nuova vita da solo. Ma non mi sono preoccupato più di tanto ed alla fine avevo una straordinaria opportunità di crescere e maturare. Avercela fatta è per me motivo di grande orgoglio.

D: A quanto abbiamo capito allora devono essere andati bene questi colloqui

R: Direi proprio di si: mi hanno assunto! Ed è andata anche meglio del previsto perché ho utilizzato Macchine Utensili a Controllo Numerico a 5 assi per la lavorazione di pezzi in composito (carbonio). Realizzavo sospensioni, tiranti di sterzo, pedali di acceleratore e freno ed anche telai delle vetture di F1. Si! Perché il carbonio si fresa, ed anche parecchio! Dopo quasi due anni la stessa agenzia mi ha ricontattato con un’altra proposta incredibile. C’era un posto in Lamborghini sempre nelle lavorazioni a Controllo Numerico. Com’è andata? Da pochi mesi ho iniziato questa nuova sfida, ed è bellissimo.

Che dire Kevin? Bravo! Sei motivo di grande orgoglio per il nostro Centro e per i tuoi formatori. Sapere di aver contribuito alla realizzazione di questo bel sogno che è diventata la tua realtà ci riempie di gioia e anche di gratitudine. Ci auguriamo che la tua storia possa essere di stimolo per i nostri allievi affinchè sappiano “sognare alla grande” come hai sognato tu e come certamente ti ha inseganto a sognare Don Bosco che in questi giorni ci apprestiamo a festeggiare e che certamente sarà orgoglioso di te.

CFP Fossano: seconda guerra mondiale, la testimonianza di Lucia e Giuseppe

Dal sito del CFP di Fossano.

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Se fosse tutto qui, non sarebbe nemmeno il caso di dare la notizia: dalla pubblicazione di “Se questo è un uomo” di Primo Levi alle numerose testimonianze della senatrice Liliana Segre, la guerra è un racconto che talvolta torna a visitare le nostre lezioni.

Ma la signora Lucia Castellino, di 97 anni – portati in maniera straordinariamente lucida e serena – ha raccontato, insieme a suo nipote Giuseppe, di 84 anni, la quotidianità attraversata dalle persone comuni durante la seconda guerra mondiale, sia prima, sia dopo l’8 settembre.

E l’incontro con una persona quasi centenaria, capace di farsi seguire e di catturare un pubblico lontanissimo da quelle vicende, non è mai incolore. Perché abbiamo avuto questa occasione? Lo dobbiamo a Lucas, un allievo del terzo anno di Termoidraulica: Giuseppe è suo nonno.

Incontro che è iniziato con un chiaro messaggio da parte di Lucia Castellino: “la guerra sia maledetta!”: è un disastro per chi la perde ed è un disastro anche per chi la vince. La distruzione è l’unica certezza di una guerra.

Dopo questo monito iniziale sono iniziati racconti delle memorie vissute da entrambi. Ne è risultato un quadro di esperienze talvolta leggere, ma più spesso pesanti e dolorose, accadute durante la guerra: il pianto dopo la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, (Lucia Castellino aveva 14 anni), il fratello e il cognato morti combattendo o nella ritirata di Russia, la povertà (“Anche se, la fame vera e propria, non l’abbiamo conosciuta: apparteneva a chi viveva in città”), il dramma di un gelato pagato quattro soldi – un ventesimo di lira – che cade dal cono e si squaglia nella polvere, l’officina del papà costretta a riparare pezzi meccanici sia per i Nazisti sia per i partigiani, le brigate regolari e corrette del comandante Piero Cosa in valle Pesio, gli sbandati, i partigiani irregolari, il lavoro di “elektriker” dello zio costretto a servire la Whermacht, la carezza di un soldato nazista ad una vacca che fa dire a Lucia “Ho pensato che se uno accarezza una vacca, conosce la vita dei campi, quindi lui era come ero io, un contadino che di sicuro amava più la campagna che le armi”…

La storia è sempre un racconto di eventi accaduti. Ma quando il racconto è narrato da qualcuno che l’ha vissuto direttamente, qualcuno che – si può dire – l’ha respirato giorno dopo giorno, la storia acquisisce uno spessore diverso: non è più un sapere lontano di cui non sono chiari i confini, i dolori, le tragedie, ma diventa piuttosto un’esperienza comprensibile, vicina a quelle che tutti noi viviamo nella sicurezza delle “nostre tiepide case”.

Lucia e Giuseppe ci hanno ricordato di scolpire queste parole nel nostro cuore, ce le hanno ripetute come se fossimo i loro figli, affinché non dimentichiamo mai di maledire la guerra.

Santuario Madonna dei Laghi Avigliana: programma Festa Don Bosco 2024

Dal sito del Santuario Madonna dei Laghi di Avigliana.

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Si pubblica di seguito il programma completo per la Festa di S. Giovanni Bosco 2024, celebrata presso il Santuario Madonna dei Laghi di Avigliana nella giornata di domenica 28 gennaio 2024.

Programma

  • Ore 9.00: Accoglienza
  • Ore 9.30: Lodi (nel salone interno)
  • Ore 10.00: Testimonianza a cura di Paola Pascale e Pasquale Cersosimo – introduzione di D. Pierluigi Cerutti, SDB
  • Ore 11.30: S. Messa – rinnovo delle promesse
  • Ore 12.45: Pranzo
  • Ore 14.45: Presentazione della Strenna del Rettor Maggiore
  • Ore 16.30: Vespri

Per i salesiani cooperatori sarà possibile rinnovare le promesse anche durante la S. Messa delle ore 18.00.

Sabato 27 gennaio e domenica 28 gennaio presso i locali interni della Casa sarà allestito un mercatino, il cui ricavato sarà devoluto al rinnovo delle adozioni a distanza sostenute dal Santuario.

Importante

Per partecipare è necessario comunicare la propria adesione, sia per la giornata che per il pranzo entro e non oltre giovedì 25 gennaio 2024.

Costo del pranzo € 25. Per prenotare:

Sig.ra Anna Maria

  • tel: 347 280 6315 (ore pasti o WhatsApp)

Reba Bimbi: aperte le iscrizioni alla Scuola per l’Infanzia

Dal sito della Scuola per l’Infanzia Reba Bimbi.

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Dal 18 gennaio al 10 febbraio sono aperte le iscrizioni per la Scuola dell’Infanzia!

Per ricevere informazioni e visitare i nostri ambienti potete prendere un appuntamento chiamando i numeri:

  • 345 698 1779
  • 011 263 0087

Vi aspettiamo a braccia e cuore aperto!

CFP Novara: incontrare Maestri

Dal sito dei salesiani di Novara.

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Don Bosco insegnava ai suoi ragazzi ad avere grandi sogni e augurava loro di trovare maestri da guardare, da cui imparare e a cui ispirarsi.

Il giorno 16 gennaio alcuni ragazzi della prima e della seconda ristorazione del CNOS-FAP di Novara hanno avuto la possibilità di incontrare proprio uno di questi maestri: lo chef Dushan WamaKulasuriya.

Lo chef Dushan guida la cucina innovativa del ristorante Moa presso il Centro del benessere di Caltignaga, la sua esperienza decennale nelle cucine stellate di Antonio Guida, Enrico Bartolini e Norbert NiederKoplfer hanno contribuito alla sua elevata preparazione culinaria.

Passione, sogno, fatica, volontà sono parole che spesso sono risuonate nel suo racconto. Come Giovanni Bosco anche lui è partito dal basso, ha imparato un mestiere, si è appassionato e ha scoperto che un sogno si realizza con la fatica, la determinazione, l’incontro di buoni amici e rimanendo fedele ai valori più importanti.

Ha ricordato ai ragazzi che lavorare in cucina richiede determinazione e spirito di sacrificio, che occorre una grande passione e un grande studio per diventare buoni chef, che occorre saper fare squadra, essere umili, educati e determinati.

Sicuramente la sua storia servirà di sprone ai nostri ragazzi che iniziano ora a sognare.

“Il sogno che fa sognare”: la lettura teologica di don Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS

Dall’agenzia ANS.

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Il secondo appuntamento nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, in relazione alla Strenna 2024 del Rettor Maggiore, ha proposto lunedì 15 gennaio 2024, l’approfondimento teologico di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Come atteso, questa rilettura del momento fondante del carisma salesiano ha fornito, all’ampio uditorio presente e a quello collegato in streaming, gli elementi che mostrano l’ancoraggio pieno dell’esperienza del piccolo Giovannino alla tradizione biblica e all’annuncio del Vangelo.

Una via originale, quella percorsa dal Rettore Magnifico dell’UPS, per allargare lo sguardo oltre il “programma” educativo del Padre e Maestro dei Giovani – evidente al primo approccio – ed entrare nel cuore della sua spiritualità.

L’incontro, desiderato e organizzato dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, è stato aperto dalla visione delle sequenze del film di Leandro CastellaniDon Bosco” (realizzato nel 1988, a cento anni dalla morte del santo) nelle quali Pio IX chiede al prete di Torino, ancora incerto sulla sua strada, di individuare il momento fondante della sua esperienza. Siamo nel 1858, Don Bosco riscopre con l’aiuto del Papa il nucleo della chiamata per lui, avvenuta nel linguaggio del sogno, quando si stava affacciando alla vita e l’interrogativo che portava con sé era: “Che cosa farò da grande?”.

Il fondatore dei salesiani impiegherà molto tempo a rispettare la richiesta di Pio IX di mettere nero su bianco la memoria di quell’evento così intimo: le reazioni – quando l’aveva raccontato al mattino in famiglia – erano state tra l’ironico e il perplesso: i fratelli prefigurarono un lavoro da mandriano o da capo di una banda di malfattori, la nonna suggerì di non dare peso ai sogni; solo Mamma Margherita intravide il germe di una chiamata al sacerdozio. Lo stesso Giovannino propese per considerarlo una fantasia da cui non farsi condizionare.

Nella sua attività non “userà” esplicitamente quel sogno per attirare i giovani a Valdocco o per delineare il metodo dell’accoglienza, ma continuerà a custodirlo nel cuore. Solo nel 1874, seduto alla scrivania, risponderà al Papa ricostruendo gli elementi di quella che – solo al termine della vita, nell’Eucarestia ultima che celebrerà nella Basilica del Sacro Cuore a Roma, davanti all’immagine di Maria Ausiliatrice – comprenderà essere sarà stata una chiamata personale straordinaria.

È questa la chiave disponibile per rileggere la biografia di questo “fondatore”, pareggiabile a Benedetto da Norcia, a Francesco d’Assisi, a Domenico di Guzman, a Ignazio di Loyola. Con un compito adeguato ai tempi della Storia e della Chiesa: quello della riconducibilità di ogni giovane a un cammino di avvicinamento a Dio, fino a toccare le vette della santità, in una società percorsa dalla teorizzazione della lontananza da Lui come valore apparente di libertà.

Il “caso” di san Domenico Savio – giovane chierichetto di Don Bosco, desideroso di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia prima dei tempi allora previsti dalla prassi cattolica – richiamato da una domanda dei presenti, ha dato al relatore l’opportunità di sottolineare quanto la valutazione che dovettero fare i presbiteri, chiamati a dare una risposta, corrispondesse all’invito di Gesù agli apostoli di considerare i piccoli un modello per accogliere il Regno.

C’è una perfetta aderenza teologica del “Sogno dei Nove Anni” alla tradizione ebraica e cristiana: la stessa “via” del sogno è stata seguita da Dio per rivolgersi a Giacobbe e ai patriarchi; e poi a Maria di Nazareth, a Giuseppe, a Paolo di Tarso. È una modalità che non assicura certezze, se non la possibilità di capire retrospettivamente la portata della sollecitazione ricevuta dallo Spirito.

Anche perché questi “sogni” affidano responsabilità immani, che la persona non potrebbe mai accettare se si rendesse conto della loro consistenza. Sono vere sfide alla ragionevolezza e alla concretezza. Sono progetti “impossibili”, ha rimarcato don Bozzolo, ma proprio per questo vengono affidati a persone che hanno fiducia in di Dio. “Tu lo farai possibile” venne risposto a un Giovanni Bosco che, ancora sognante, non aveva perso il senso della realtà e intendeva sapere “come” sarebbe avvenuta la metamorfosi dei lupi in agnelli.

La risposta nel sogno, e nella realtà della fede, è la mano di Colei – alla quale Mamma Margherita ha insegnato a rivolgersi nella preghiera – che si appoggia sulla spalla del ragazzo: la “signora” non dà risposta, non dà istruzioni o raccomandazioni; ma assicura la sua vicinanza, la sua benevolenza, la sua protezione.

È quanto basta per lanciarsi nella sequela di Cristo, senza aspettarsi di avere tutto chiaro. Paradossalmente, ha spiegato il relatore, più luce si riceve più ci si trova nel buio: il discepolo può far strada solo camminando. È una “scommessa” che ha fondamento nella resurrezione di Gesù, ossia nel fatto che ha lasciato traccia della vittoria sulla morte, l’impossibile più estremo.

Il sogno si conclude fra le lacrime: di paura? di gioia? Intanto si sente come pestato. Giovannino domanda ai suoi interlocutori “chi siete?” e non ha risposta. La mamma gli aveva insegnato a chiedere, agli sconosciuti che incontrava, chi fossero. Ma il loro nome non viene detto. È stato così per Abramo, così per Mosè quando sono stati raggiunti dalla Parola: Dio non ha un nome che possiamo conoscere. Quando proviamo a citarlo possiamo solo balbettare qualche consonante. Se è questa la matrice comune all’esperienza dei Nove Anni, si è di fronte a una santità che attraversa tutto il tempo, ad un’opera che supera le contingenze.

Mentre si contempla questo episodio mistico, sorge la domanda – che una giovane ha posto alla conclusione dell’incontro nella Casa di Maria a Valdocco: “Come riconoscere la trascendenza nella nostra esperienza?”.

“La vita è abitata da una chiamata” ha risposto il relatore, “ciò che ci sta intorno non è uno spettacolo. La vita di ciascuno è destinata agli altri, ogni vita è strutturalmente una chiamata. È qualcosa che ci appartiene anche se non l’abbiamo messa noi dentro di noi. Per questa ragione dobbiamo dare spazio alla Parola di Dio perché possa emergere ed essere compresa”.

Questa contemplazione trova un valido ausilio nel libro che a conclusione dell’incontro è stato messo a disposizione dei presenti, e che si trova in libreria: “Il sogno dei nove anni – Lettura teologica” scritto dallo stesso don Bozzolo, edito e tradotto in più lingue dalla Libreria Ateneo Salesiano.

-Antonio R. Labanca

Valsalice: incontro Scuola Genitori sul mondo digitale

Dal sito del Liceo Valsalice.

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Il Liceo Salesiano Valsalice torna con gli appuntamenti di Scuola Genitori: momenti di formazione, informazione e confronto.

Prossimo incontro giovedì 18 gennaio 2024 dalle ore 17.30 alle 19.30 nel Salone Teatro di Valsalice, viale Thovez, 37, per “Il mondo social: accompagnarsi nel mondo digitale, genitori e figli“.

Relatore del giorno prof. Luca Botturi, Professore in Media in Educazione presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

All’interno della serata sarà inoltre presentato il Patto Digitale di Comunità Famiglie in Rete di Torino.