L’ADMA festeggia  i suoi primi 155 anni dalla fondazione con un rosario

Notizia a cura dell’ADMA.

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L’ADMA il 18 aprile 2024 festeggia  i suoi primi 155 anni dalla fondazione: nacque infatti a Torino il 18 aprile 1869, per opera di san Giovanni Bosco, l’anno successivo alla consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino (9 giugno 1868), in ringraziamento per i benefici che la gente riconosceva alla Vergine e come strumento per la difesa e la crescita della fede del popolo cristiano.

L’ispirazione che mosse Don Bosco era quella di offrire una proposta di vita cristiana semplice, che sostenesse la vita ordinaria dei fedeli, ancorandosi saldamente alle “due colonne” dell’Eucaristia e di Maria, Immacolata e Aiuto dei Cristiani.

«Soprattutto vi raccomando una grande, una tenera, verace e costante devozione a Maria Santissima. Oh, se sapeste che importa questa devozione, non la cambiereste con tutto l’oro del mondo!».

-Don Bosco

Don Bosco ci invita anche in questa ricorrenza a rinnovare il nostro amore e il nostro affidamento a Maria.

Offriamo allora a lei questo Rosario con filiale amore e fiducia, contemplando la sua presenza nel sogno dei 9 anni che sta a fondamento del carisma di tutta la Famiglia Salesiana:

Un “Advisory Team” per i Musei Missionari Salesiani

Dall’agenzia ANS.

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Dopo l’incontro avvenuto al Colle Don Bosco dal 18 al 22 gennaio 2024 sui Musei Missionari Salesiani, organizzato dal Settore per le Missioni Salesiane, si è pensato di istituire una commissione incaricata di animare tali musei in tutto il mondo.

Tale gruppo è stato denominato “Advisory Team dei Musei Missionari Salesiani”.

Il gruppo è formato da: Ana Martín García (Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta – ICP); Dirceu Mauricio Van Lonkhuizjen (Ispettoria di Brasile-Campo Grande – BCG); Letizia Pecetto (ICP); Nataly Orbe Ortiz (Ispettoria dell’Ecuador – ECU); Mariano García Borreguero (Ispettoria di Spagna – San Giacomo Maggiore – SSM) e don Reginaldo Cordeiro, come referente del Settore per le Missioni.

Lo scopo di questo gruppo è assistere il referente del Settore per le Missioni nel coordinamento e nell’animazione dei Musei Missionari Salesiani, con questi obiettivi:

  • Mantenere il legame con il Settore per le Missioni e creare opportunità, spazi e processi in cui la collaborazione, il lavoro in rete e la condivisione di buone pratiche sviluppino e rafforzino il Museo Missionario Salesiano;
  • Promuovere e assistere la formazione dei Direttori dei Musei Missionari Salesiani, indicando loro le opportunità disponibili per la formazione professionale del loro personale;
  • Sostenere e accompagnare i Direttori dei Musei Missionari Salesiani tenendo conto degli statuti vigenti, degli approcci, delle culture e dei contesti dei Paesi in cui operano.

Il primo incontro di questo gruppo si è realizzato, in modalità digitale, giovedì 11 aprile 2024, per curare la programmazione e definire il calendario di incontri e di lavoro di animazione per quanti operano nei musei dei diversi contesti delle Ispettorie.

Ultimo appuntamento del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?” dedicato alla presenza femminile a Mamma Margherita

Siamo ormai giunti all’ultimo appuntamento della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Solo nel corso di questo anno le visualizzazioni dei diversi incontri hanno raggiunto circa 10.000 persone.

Nella giornata di sabato 13 aprile 2024, don Flaviano D’Ercoli, direttore della casa salesiana di Roma Gerini, intervisterà la dottoressa Anna Sansoni, salesiana cooperatrice dell’oratorio salesiano di Siena. Il tema dell’incontro sarà La presenza delle donne nelle comunità: Mamma Margherita oggi. A proposito di formazione salesiana, che è un lavoro artigianale, non possiamo trascurare la figura della donna negli ambienti educativi salesiani. Infatti, «la presenza della donna in molte nostre opere è un dato di fatto, sia per quanto riguarda i destinatari che i corresponsabili dell’educazione». Come ha detto il Rettor Maggiore nella quarta linea programmatica del sessennio citando Papa Francesco: «Che ne sarebbe di Valdocco senza la presenza di Mamma Margherita? Sarebbero state possibili le vostre case senza questa donna di fede? […] Senza una presenza reale, effettiva ed affettiva delle donne, le vostre opere mancherebbero del coraggio e della capacità di declinare la presenza come ospitalità, come casa. Di fronte al rigore che esclude, bisogna imparare a generare la nuova vita del Vangelo. Vi invito a portare avanti dinamiche in cui la voce della donna, il suo sguardo e il suo agire – apprezzato nella sua singolarità – trovino eco nel prendere le decisioni; come un attore non ausiliare ma costitutivo delle vostre presenze». L’intervista cercherà di interrogarsi su come la presenza della donna arricchisce le nostre case e tutti gli ambienti educativi. Qual è il suo apporto specifico in termini di sensibilità, di attenzione educativa, di tenerezza, di accoglienza e come il suo sguardo, profondamente originario nel carisma, riesce a rendere vivo lo spirito di Don Bosco.

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia, dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

La Voce e il Tempo – Cardinale Artime, Vescovo il 20 aprile

Da La Voce e il Tempo.

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di Pier Giuseppe Accornero

Il prossimo 20 aprile riceveranno l’ordinazione episcopale insieme gli ultimi due salesiani nominati vescovi da Papa Francesco, in Santa Maria Maggiore a Roma dal cardinale Emil Paul Tscherrig, nunzio emerito in Italia e San Marino: sono il cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, arcivescovo titolare di Ursona e mons. Giordano Piccinotti, arcivescovo titolare di Gradisca, Presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa): classe 1975, nato a Manerbio (Brescia); economo di diverse case e dell’Ispettoria Lombardo Emiliana (2011-17), direttore o procuratore di diverse fondazioni salesiane, nel 2023 il Pontefice lo nomina sottosegretario e poi presidente dell’Apsa e della Fondazione per la sanità cattolica.

Spagnolo delle Asturie, Ángel Fernández Artime nasce il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, villaggio di pescatori; emette la prima professione religiosa il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è prete il 4 luglio 1987 a León. Laureato in Teologia Pastorale e licenziato in Filosofia e Pedagogia, è delegato di pastorale giovanile, direttore della scuola di Ourense, ispettore di SpagnaLeón (2000-06) e dell’Argentina Sud (2009-14), conosce e collabora con il cardinale arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio. Nel XXVII capitolo generale Ángel Fernández Artime alle 10:20 del primo scrutinio del 25 marzo 2014, festa dell’Annunciazione del Signore, è eletto X successore di don Bosco e Rettor Maggiore dei Salesiani ed è confermato nel 2020. Al predecessore don Pasqual Chàvez Villanueva che, a nome dell’assemblea, gli chiede se accetta, don Ángel risponde in spagnolo: «Mi abbandono nel Signore e chiediamo a don Bosco e a Maria Ausiliatrice che ci accompagni e mi accompagni, nella fraternità dei salesiani e con la Congregazione, e con fede accetto».

Il 9 luglio 2023 la sorpresa: Papa Francesco inserisce il nome di Ángel Fernández Artime tra i 21 nuovi cardinali nel Concistoro del 30 settembre. Non era mai successo che un Rettor Maggiore venisse nominato cardinale «in munere». Don Fernàndez Artime il 12 luglio invia una lettera «a tutti Salesiani e alla Famiglia Salesiana» sparsi in 133 nazioni su «chi guiderà la Congregazione»: «Il Papa si è mostrato attento, cordiale, profondo estimatore del carisma di don Bosco e  particolarmente affettuoso e ha stabilito che potremo anticipare il XXIX Capitolo generale di un anno» perché la scadenza del rettor maggiore era prevista per il 2026: «Il Papa ha ritenuto che, per il bene della Congregazione, io possa continuare il mio servizio fino al 31 luglio 2024: presenterò le mie dimissioni per assumere il servizio che mi affiderà».

Dal 31 luglio sarà il vicario don Stefano Martoglio ad assumere il governo della Congregazione «ad interim» fino al nuovo Capitolo (16 febbraio-12 aprile 2025) che eleggerà l’XI successore alla guida della Congregazione. Il 17 dicembre 2023 il neo-cardinale ha preso possesso della diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana. Il 4 ottobre 2024 Francesco lo nominato membro del dicastero per gli istituti di Vita Consacrata.

L’elenco dei successori di don Bosco mostra come da Torino la Famiglia Salesiana, con il passare dei decenni, sia arrivata in tutto il mondo e oggi è in 133 Paesi:

  1. don Michele Rua (1837-1910), nato a Torino (parrocchia San Gioachino), beato dal 28 ottobre 1972, rettor maggiore 1888-1910;
  2. don Paolo Albera (1845-1921), nato a None (Torino), 1910-1921;
  3. don Filippo Rinaldi (1856-1931), Lu Monferrato, provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato, beato dal 29 aprile 1990, 1922-31;
  4. don Pietro Ricaldone (1870-1951), Mirabello, provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato, 1932-1951;
  5. don Renato Ziggiotti (1892-1983), Campodoro, provincia di Padova e diocesi di Vicenza, 1952-1965, primo emerito perché muore nel 1983;
  6. don Luigi Ricceri (1901-1989), Mineo (Catania), 1965-1977;
  7. don Egidio Viganò (1920-1995), Sondrio, 1977-1995 (3 mandati);
  8. don Juan Edmundo Vecchi (1931-2002), Viedma in Argentina, 1996-2002, morto il 23 gennaio 2002 allo scadere del mandato;
  9. don Pascual Chàvez Villanueva (1947-vivente), Real de Catorce (Messico), 20022014 (confermato nel 2008);
  10. don Ángel Fernández Artime, 2014-2024 (confermato 2020). L’XI governerà 6 anni fino al 2030.

Presentazione mondiale del nuovo documento del Settore per la Pastorale Giovanile salesiana: l’Oratorio – Centro Giovanile Salesiano

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo la pubblicazione, avvenuta l’8 dicembre 2023, del nuovo documento sull’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano, elaborato dal Settore per la Pastorale Giovanile salesiana e frutto di un approfondito processo di riflessione, aggiornamento e collaborazione con tutte le Ispettorie, il medesimo Settore ha programmato la presentazione ufficiale in tutto il mondo di questo documento: essa avverrà mercoledì 24 aprile 2024.

Per favorire la partecipazione mondiale, la presentazione avverrà attraverso due incontri online, uno alle 8:00 e l’altro alle 18:00, ora di Roma (UTC+2). È prevista la traduzione simultanea in italiano, spagnolo, inglese, francese e portoghese.

Sono invitati a partecipare i vari protagonisti delle Comunità Educativo-Pastorali degli Oratori-Centri Giovanili Salesiani di tutte le Ispettorie: animatori, educatori, laici e salesiani che coordinano e dirigono questa bella e ricca realtà pastorale tipica del carisma originato da Don Bosco.

Le informazioni per partecipare agli incontri via Zoom si trovano nel depliant che è possibile scaricare, in base alla lingua e agli orari, attraverso questo link.

L’obiettivo principale della presentazione del documento è quello di confermare, rinnovare e rivitalizzare la novità dell’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano; ma si vuole anche che questi incontri siano l’inizio di un processo di conoscenza, comunione e condivisione tra tutti i partecipanti, che rafforzi il lavoro di rete, qualifichi i processi formativi e faciliti la condivisione delle buone pratiche tra gli Oratori-Centri Giovanili di tutto il mondo salesiano.

“Stiamo vivendo il periodo pasquale e questo ci ricorda la Pasqua celebrata da Don Bosco nel 1846, cioè quando ebbe inizio l’Oratorio di Valdocco. A distanza di 178 anni, Dio ci affida quest’opera fondamentale del carisma salesiano, perché con l’aiuto della nostra Madre, Maria Ausiliatrice, continui ad essere una proposta significativa per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani”, affermano dal Settore per la Pastorale Giovanile salesiana.

“Ci vediamo il 24 aprile, nel giorno della commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice, Madre dei giovani, Vergine dell’Oratorio”, concludono sempre dal medesimo Settore.

Mattarella visita il Centro “Don Bosco” di Ashaiman: “Qui si respira anzitutto lo spirito salesiano”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ashaiman) – “Avevamo a cuore di passare da qui, per visitare questo centro, per vedere quel che c’era stato illustrato, l’attività che concretamente qui si svolge e, soprattutto, per il modello che presenta, per la formula, che costituisce un modello anche per altre realtà che possono seguire questa formula”: così si è espresso il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sabato 6 aprile 2024, nel corso della sua visita Centro di Formazione Professionale salesiano “Don Bosco” ad Ashaiman, non lontano dalla Capitale, Accra, in una delle ultime tappe della sua Visita di Stato in Africa Occidentale.

Accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Capo dello Stato Italiano ha osservato i laboratori e gli spazi di formazione del centro salesiano, sede di un’importante sperimentazione di cooperazione internazionale, sviluppata in collaborazione tra la “Confindustria – Alto Adriatico”, l’agenzia per il lavoro “Umana – SpA”, la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), sindacati ed altri partner.

“Sono lietissimo di essere qui” ha esordito dopo i saluti e i ringraziamenti ufficiali, il Presidente Mattarella. “Ho visitato alcuni reparti potendo vedere concretamente l’attività che si svolge e la grande perizia che hanno questi ragazzi grazie alla formazione” ha aggiunto Mattarella.

Forte della sua conoscenza diretta del mondo salesiano, passata anche attraverso i molteplici contatti con le realtà salesiane intrattenuti nei suoi oltre nove anni di Presidenza, il Capo dello Stato ha percepito immediatamente il calore e il clima tipici delle case di Don Bosco. “Ho visto, come mi aspettavo, che qui si respira anzitutto lo spirito salesiano. È ben espresso da questa immagine qui: Don Bosco seguito da una moltitudine di giovani. E qui, come in tanti altri luoghi, in ogni continente, vi è questo rapporto strettissimo, costante, intenso, volto alla formazione dei giovani che, dall’insegnamento di Don Bosco, viene recepito”.

Mattarella ha parlato ai ragazzi da vero conoscitore e ammiratore di Don Bosco, presentando lui stesso il Santo piemontese ai giovani presenti: “Vedete ragazzi, Don Bosco ha iniziato così in Italia: c’erano moltitudini di ragazzi, alle volte senza neppure famiglia, senza preparazione, senza possibilità di futuro, senza opportunità di lavoro. Il suo impegno è stato allora in Italia questo, e ha avuto grande successo”.

Successivamente, ha rimarcato il valore del progetto di cooperazione internazionale che coinvolge il centro: un percorso di educazione e formazione tecnica rivolto ai giovani allievi ghanesi per migliorare la loro formazione professionale in Italia, creando opportunità di interscambio lavorativo e rafforzando i rapporti esistenti tra i due Paesi. Nello specifico, grazie a questo progetto 250 giovani ghanesi dei percorsi tecnico-professionali verranno selezionati dall’Ufficio di Servizi per il Lavoro del centro (il “Don Bosco Job Service Office”) in collaborazione con “Umana Spa” e dopo avere frequentato un corso di lingua curato dal VIS, saranno successivamente inseriti nel tessuto lavorativo delle aziende del Friuli-Venezia Giulia, in ambiti quali la cantieristica, l’edilizia e le infrastrutture, la logistica e la movimentazione delle merci, ma anche l’alberghiero e il terziario.

Ecco perché parlando di quest’iniziativa Mattarella ha parlato di una “formula di straordinaria efficacia per la formazione qui di giovani che aspirano al lavoro e l’addestramento, poi, nelle industrie del nostro Nord Est” rimarcando che “i giovani possono decidere se continuare a lavorare in quelle aziende in Italia o investire qui con la preparazione conseguita”.

“È una formula felice – ha sottolineato ancora il Capo dello Stato italiano – ed è importante che il nuovo Presidente della Confindustria italiana, Orsini, abbia assunto nel suo programma nazionale questa formula, perché venga ripetuta nelle altre organizzazioni del nostro Paese, in Italia”.

Già a partire dal mese di maggio i primi 30 ragazzi inizieranno i corsi di lingua italiana e di educazione civica organizzati dal VIS in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Siena. I corsi, dalla durata di due mesi e mezzo, consentiranno agli studenti di sostenere l’esame di certificazione linguistica in Lingua Italiana di livello A1 e di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture sociali, economiche, giuridiche e civili della società italiana – un’attività che mira ad agevolare un’integrazione graduale e positiva nel contesto sociale e culturale italiano.

Prima di congedarsi dal personale e dagli allievi del centro salesiano, Mattarella ha rimarcato ancora la bontà di questo progetto e il suo significato più importante, con un messaggio e una visione tipicamente salesiani: “Qui, come in altre iniziative, si respira lo spirito di questa collaborazione fra Ghana e Italia: quella di avere la consapevolezza che il nostro futuro è comune e che viene affidato ai giovani, e abbiamo quindi la responsabilità della loro formazione per il loro futuro”.

“Sto per ripartire per l’Italia, lasciando a malincuore questo magnifico Paese – ha concluso, infine –. Sono lieto di trascorre queste ultime ore qui in Ghana, in questa realtà, con i giovani ghanesi, con la collaborazione che per loro intendiamo svolgere e che concretamente qui viene svolta”.

“SHAPING TOMORROW”: il significato del logo e del motto

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il primo biglietto da visita di un progetto di comunicazione è composto dal suo titolo, o motto, e dalla sua immagine grafica, cioè il logo. Nel percorso di avvicinamento al Convegno Comunicazione 2024, “Shaping Tomorrow” (Dare forma al domani), in programma dal 1° al 7 agosto 2024 presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione spiega oggi i significati di questi due elementi.

Il logo e lo slogan “SHAPING TOMORROW” indicano la ricerca di nuove soluzioni nella comunicazione sociale, considerando i cambiamenti e muovendosi in una certa direzione. Il logo fa anche riferimento al logo mondiale della Congregazione Salesiana.

All’interno del disco rosso – il rosso è anche il colore ufficiale del logo della Congregazione –, viene tracciata una linea sinusoidale bianca, che parte dalla parte inferiore sinistra del campo circolare e viaggia lungo il campo rosso fino a raggiungere il lato opposto destro senza toccarlo. La linea bianca termina con una freccia che indica “TOMORROW” – “domani”.

La lettera ‘S’ bianca che termina con una freccia simboleggia il viaggio della Congregazione Salesiana fino ad oggi nella comunicazione sociale e la strada da percorrere nella direzione indicata dalla freccia. La freccia bianca simboleggia la modellazione del futuro – “SHAPING”.

La lettera “S” disegnata dalla freccia è anche la lettera iniziale della parola “SHAPING” e “SALESIANI”. La sinusoide bianca interseca e divide il cerchio rosso, che simboleggia lo spazio, un luogo di azione e lavoro nel campo della comunicazione sociale.

Lo slogan “SHAPING TOMORROW” indica il desiderio di dare forma futuro della comunicazione sociale nella Famiglia Salesiana.

Vi invitiamo a partecipare al convegno Comunicazione dal 1° al 7 agosto 2024, a Roma” è l’esortazione che giunge dal Settore per la Comunicazione Sociale.

Al via la terza edizione del Don Bosco Global Youth Film Festival: giovani di tutto il mondo invitati a raccontare i loro sogni per rendere la Madre Terra più pulita e più verde

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – I giovani di tutto il mondo sono invitati ancora una volta a partecipare al “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), il festival internazionale giovanile salesiano di cinematografia. Il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana ha infatti annunciato con gioia la terza edizione del concorso, la cui finale è prevista per il 17-18 ottobre 2024 – come di consueto in una moltitudine di realtà e luoghi di oltre 100 Paesi del mondo. Con riferimento all’anno bicentenario del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, e in sintonia con l’attenzione globale verso la cura del Creato, il tema del festival di quest’anno sarà: “Ho un Sogno – Giovani e cambiamento climatico – Rendere la Madre Terra più pulita e più verde”.

Per questa nuova edizione il “DBGYFF” apre le sue porte a tutti i giovani e le giovani del mondo, senza distinzione di appartenenza o meno alle realtà salesiane. Potranno infatti parteciparvi ragazzi e ragazze dai 14 ai 25 anni non compiuti, di qualsiasi nazionalità, religione, credo e cultura.

Entusiasta dell’iniziativa è il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, che ha dichiarato: “Una novità rilevante di questa terza edizione sarà la collaborazione e il coinvolgimento organizzativo anche del Settore per la Pastorale Giovanile. Grazie al loro contributo, insieme alla collaborazione dei nostri Delegati di Comunicazione Sociale e a tanti collaboratori della Famiglia Salesiana nel mondo, contiamo di raggiungere migliaia e migliaia di giovani, per coinvolgerli ancora una volta in quest’iniziativa che mira a dare loro un’opportunità di espressione artistica su temi che sono centrali per i ragazzi e le ragazze di oggi: la capacità di sognare, la realtà della nostra Casa Comune”.

Rispetto al passato sono aumentate anche le categorie in cui sarà possibile partecipare, salite da tre a cinque. Dunque, ora si potranno candidare dei cortometraggi nelle sezioni: corti di 2 minuti, corti di 5 minuti, film d’animazione di 5 minuti, video musicali di 5 minuti e documentari fino a 10 minuti.

Una costante nelle edizioni del DBGYFF è invece è il ricco portafoglio di premi messo a disposizione – anche se pure la cifra complessiva è aumentata, arrivando alla cifra record di 120mila euro, da distribuire così: 15 premi per i migliori corti a livello globale, 70 per i migliori corti a livello regionali, 9 per i premi di categoria, 7 per i migliori giovani e 5 premi propri della giuria.

Già le due edizioni realizzate in passato (2021 e 2023) – entrambe sostenute, dalla Fondazione “DON BOSCO NEL MONDO”, che si conferma sponsor anche per questo nuovo concorso – hanno raggiunto un grande successo: in termini di giovani coinvolti, di opere di qualità realizzate, di messaggi lanciati al mondo sui temi della speranza, della pace e della solidarietà, e di accompagnamento e sinergie sviluppati tra salesiani, membri della Famiglia Salesiana e giovani di tutto il mondo.

Ecco perché il Direttore del DBGYFF – per la terza volta consecutiva – don Harris Pakkam, osserva: “Grazie ad un grande sostegno e alla collaborazione di tanti, siamo riusciti a organizzare due edizioni del festival, con un buon successo.  Attraverso questo festival abbiamo potuto raggiungere molte centinaia di migliaia di giovani in tutto il mondo, celebrare la loro creatività, premiare i loro sforzi e far risuonare il nome di Don Bosco e della missione salesiana in tutto il mondo. Ora contiamo di proseguire in questa direzione, dando seguito e sviluppo a quanto già costruito e spingendo ancora un po’ più in là il nostro sguardo, i nostri obiettivi e le nostre prospettive: il nostro di sogno, infatti, è quello stimolare il protagonismo dei giovani, perché siano loro i primi artefici di un mondo migliore”.

Per candidare i corti al DBGYFF è necessario seguire alcune semplici regole e linee guida necessarie per organizzare adeguatamente e selezionare i materiali in concorso. Le iscrizioni si apriranno il prossimo 24 aprile e verranno chiuse il 31 luglio 2024.

Il presidente di Missioni Don Bosco torna fra gli ucraini per assicurare continuità di aiuto e fratellanza verso la pace

Si pubblica di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco.

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Comunicato Stampa
4 Aprile 2024

Il presidente di Missioni Don Bosco torna fra gli ucraini
per assicurare continuità di aiuto e fratellanza verso la pace

In questi giorni, a distanza di due anni, don Antúnez
con la nostra fotografa Ester Negro in visita a Lviv, Vynnyky e Kyiv

Si trova in Ucraina una piccola delegazione di Missioni Don Bosco Onlus che (insieme con alcuni responsabili del VIS, l’ong salesiana) porta la vicinanza dall’Italia ai salesiani e ai volontari presenti nel Paese ancora sotto il tiro dell’azione militare russa. È una fraternità che si esprime fin dallo scoppio della guerra in coordinamento con gli altri enti salesiani italiani di solidarietà internazionale.

Due anni dopo il primo viaggio, il presidente don Daniel Antúnez ritorna sul campo, accompagnato dalla fotografa di Missioni Don Bosco Ester Negro. Insieme con il missionario salesiano padre Michajl Chaban, visita i progetti che la stessa Onlus di Valdocco sostiene da prima del 2022: il centro salesiano di Lviv dove si trovano la comunità di accoglienza dei minori senza famiglia e famiglie di profughi in attesa di sistemazione, e il centro sportivo per la riabilitazione dei soldati mutilati. Nella stessa area di Lviv, Missioni Don Bosco visita anche Mariapolis, il villaggio di container che dà tetto da un anno e mezzo a oltre 200 famiglie sfollate, sfidando anche il duro inverno, e Vilniky dove il padiglione utilizzato dai salesiani per Expo 2015 è stato traportato e reso adatto alle attività dell’oratorio.

A seconda delle condizioni belliche, la delegazione potrà poi raggiungere Kiyv per portare solidarietà alla piccola comunità salesiana radunata nel santuario di Maria Ausiliatrice a sud est della capitale. Qui Missioni Don Bosco ha contribuito alla messa in protezione dei residenti e degli ospiti (i giovani dell’oratorio) dai bombardamenti con la costruzione di un rifugio antimissili; il prossimo intervento riguarda l’accessibilità della struttura, dove sono accolte persone in condizioni di disabilità fisica e psichica a seguito della guerra.

Sono stato mosso da diversi motivi per tornare” spiega don Antúnez: “i miei fratelli salesiani, le persone che ancora soffrono gli effetti della guerra, le madri che abbiamo ospitate a Valdocco e che sono tornate in Ucraina. Ma soprattutto si tratta di essere qui, di sostenerli, di rimanere in empatia con tutti loro. La nostra vita cristiana ci invita e ci muove a essere vicini a chi soffre, e l’attenzione agli ucraini in questo momento è prioritaria per Missioni Don Bosco”.

Antonio R. Labanca
Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Un simbolo d’unione nell’impegno: la croce del Volontariato Missionario Salesiano

Dall’agenzia ANS.

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In un passo significativo verso la promozione dell’unità e della dedizione del Volontariato Missionario Salesiano (VMS), la Congregazione Salesiana presenta con orgoglio la “Croce VMS”.

Questo emblema, intriso dell’essenza e dei valori della missione salesiana, è stato introdotto congiuntamente dai Settori della Pastorale Giovanile e delle Missioni, e servirà da potente simbolo di impegno tra i volontari.

Le Croci del Volontariato Missionario Salesiano rappresentano un simbolo unificante esclusivamente per i Volontari Missionari Salesiani ed incarnano la loro incrollabile devozione al servizio e alla solidarietà.

Così come definito dalla Congregazione, il Volontariato Missionario Salesiano rappresenta un impegno volontario assunto da giovani all’interno delle comunità salesiane, spinti dalla fede e ispirati dagli insegnamenti e dalla spiritualità di Don Bosco.

C’è stato un processo importante e significativo per garantire che la croce rappresentasse tutti gli aspetti importanti del VMS. L’Equipe Consultiva VMS ha indetto un concorso di progettazione che ha coinvolto le Ispettorie salesiane e don Jeff Miller, SDB, australiano, ha vinto il concorso.

Il suo progetto è stato la base per la croce attuale, che è stata poi sviluppata seguendo i suggerimenti dei Consigli per la Pastorale Giovanile e le Missioni, per armonizzare in modo semplice le caratteristiche più importanti del Volontariato Missionario Salesiano.

Per garantire il significato della croce, sono stati stabiliti criteri specifici per coloro che possono riceverla:

  1. Volontari con formazione salesiana: Persone che hanno seguito una formazione completa incentrata sulla spiritualità e sulla pedagogia salesiana.
  2. Integrazione nelle comunità salesiane: Volontari che risiederanno e lavoreranno all’interno di comunità salesiane attivamente impegnate nei progetti educativi e pastorali promossi dai Salesiani.
  3. Impegno ad un servizio continuo: Volontari che si impegnano a svolgere un periodo di servizio continuo e ininterrotto, offrendo il proprio tempo volontariamente e senza retribuzione.
  4. Motivati dalla fede: Volontari fondati nella fede, spinti dall’etica missionaria di Don Bosco e animati dallo spirito del carisma salesiano.

Il Comitato Consultivo del VMS ha reso più accessibile il processo per ottenere le croci VMS, permettendo ai coordinatori di richiedere le croci ai Settori Missioni e Pastorale Giovanile. Queste croci, incarnazione tangibile dell’impegno condiviso dei Volontari Missionari Salesiani, saranno di norma conservate presso gli uffici centrali del Settore per le Missioni a Roma, situato presso la Sede Centrale Salesiana.

L’introduzione della Croce del Volontario Missionario Salesiano sottolinea il costante impegno della Congregazione Salesiana nel coltivare l’unità e la solidarietà tra i suoi volontari; indossandola, i volontari prendono su di sé l’eredità di Don Bosco nel servizio disinteressato e devoto ai giovani.

Per ulteriori informazioni sulla Croce VMS, gli interessati sono invitati a contattare il Comitato Consultivo del VMS all’indirizzo: salesianvol@sdb.org.

Abbracciando la Croce VMS, i volontari non solo si adornano con un simbolo esteriore, ma portano anche dentro di sé l’etica profonda della missione di Don Bosco, perpetuando la sua eredità di amore, servizio e responsabilizzazione tra i giovani.