Torino sulle orme di don Bosco – Famiglia Cristiana

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Famiglia Cristiana.

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A Valdocco, il “quartier generale” dove è nata l’avventura educativa del “Santo dei giovani” che oggi continua in 134 Paesi del mondo grazie ai missionari salesiani

Ogni volta che torno sui luoghi di san Giovanni Bosco mi emoziono profondamente.

È incredibile come questo grande santo abbia speso la sua vita per i giovani e gli ultimi portando frutti immensi in tutto il mondo in così poco tempo.

Dinanzi alla sua tomba e a quella di san Domenico Savio percepisco un’aria di grazia, una potenza inaudita e m’immergo nella preghiera più profonda con un cuore colmo di pace e commozione.

Mi sento davvero piccolo dinnanzi a questi due giganti di santità.

Poi a Valdocco, il “quartier generale” della famiglia salesiana, si respira un’aria di internazionalità grazie ai missionari provenienti dai diversi continenti.

Domenica prossima il nostro viaggio ci farà ripercorrere la storia di don Bosco, un energico sacerdote piemontese che dedicò la sua vita all’educazione e all’aiuto dei giovani più svantaggiati, e contemplare l’opera concreta di questo santo, fondatore dell’Ordine dei Salesiani.

In particolare, le missioni che in Italia e all’estero, grazie alla Onlus Missioni Don Bosco e a tanti missionari e testimoni che dedicano la loro vita ai più fragili nei vari Paesi del mondo.

Uno di questi è don Gianni Rolandi, che è stato per anni missionario in Kenya:

«La presenza salesiana nell’Africa dell’Est è iniziata nel 1980», racconta, «io ho vissuto prevalentemente in Kenya, alcuni anni in Tanzania e ho visitato il Sudan e il Sud Sudan. Dall’8 settembre scorso la Tanzania è diventata un’ispettoria autonoma e questo dimostra la grande crescita delle missioni salesiane in questa parte del continente africano.»

Rolandi spiega che l’evangelizzazione in Africa nacque nel 1978 con uno slogan semplice ma efficace: “Don Bosco per l’Africa e l’Africa per don Bosco”.

«Il numero dei giovani all’epoca e anche oggi è impressionante», sottolinea, «quando sono arrivato in Kenya ci siamo dedicati principalmente all’educazione al lavoro con corsi di formazione della durata di tre anni che preparano a svolgere un impiego. È la realizzazione concreta, anche se non l’unica, dello stile di don Bosco per l’Africa. Io ho iniziato la missione a Embu, nell’Est del Kenya, dove c’è una scuola secondaria, e poi ho vissuto tanti anni nella capitale, a Nairobi, nella casa di formazione che prepara gli studenti di Teologia. In questi paesi siamo presenti anche con le parrocchie, gli oratori, i centri giovanili, case che accolgono ragazzi di strada come quelli che arrivano dai villaggi rurali, mentre nel Nord del Kenya, a Kakuma, siamo gli unici che hanno il permesso di vivere nel campo profughi che è uno dei più grandi del mondo, che è arrivato a toccare oltre 200mila presenze, e accoglie rifugiati congolesi, ruandesi, sud sudanesi e somali».

Oggi sono 134 i Paesi nei cinque continenti dove i figli e le figlie di don Bosco, partiti da Torino, hanno portato il suo carisma.

La Onlus Missioni Don Bosco è attiva con oltre quattromila centri tra scuole, istituti di formazione professionale, università e porta aiuto concreto negli Stati più poveri e nelle situazioni estreme.

Ieri come oggi, l’educazione è cosa di cuore e sottolinea perfettamente il carisma di don Bosco e dei salesiani.

 

Aperte le iscrizioni al CNOS-FAP di Saluzzo per i corsi per adulti disoccupati – TargatoCN

Si riporta di seguito l’articolo apparso sul giornale TargatoCN.

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Sono aperte le iscrizioni al Cnos-Fap per i corsi di qualifica, riqualifica ed aggiornamento per adulti disoccupati

La formazione è gratuita perché finanziata da Regione Piemonte, Programma GOL e FSE+ dell’Unione Europea. Per chi fosse interessato è necessario contattare la sede per attivare il prima possibile la procedura di iscrizione e valutare insieme qual è il percorso più adatto

 

Alla sede di Saluzzo del CNOS-FAP, la Formazione Professionale Salesiana, sono aperte le iscrizioni ai corsi di qualifica, riqualifica ed aggiornamento per adulti disoccupati.

La formazione è gratuita perché finanziata da Regione Piemonte, Programma GOL e FSE+ dell’Unione Europea.

Per chi fosse interessato è necessario contattare la sede per attivare il prima possibile la procedura di iscrizione e valutare insieme qual è il percorso più adatto.

In relazione alle richieste che ci perverranno, potremo attivare i seguenti corsi:

  • Addetto alle produzioni alimentari – panetteria e prodotti da forno, 500 ore ( di cui 200 di stage);
  • Addetto alle attività ristorative e ricettive – cucina, 500 ore (di cui 200 di stage);
  • Addetto alle attività ristorative e ricettive – sala e bar, 500 ore (di cui 200 di stage);
  • Adeguamento alla transizione verde e digitale – paghe e contributi, 95 ore;

Oltre ai percorsi elencati, la nostra sede potrà valutare anche altri corsi attivabili in base ai laboratori presenti in sede (ristorazione, cucina e sala bar, panetteria, pasticceria, pizzeria, informatica e competenze digitali, taglio e cucito, corsi di lingue)

Per potersi iscrivere occorre ricevere informazioni precise presso il nostro sportello dei servizi al lavoro, il quale, in stretta collaborazione con il Centro per l’impiego di Saluzzo, sarà a disposizione per tutti i chiarimenti e per seguirvi in tutto quello che il bando di finanziamento prevede, dalla scelta del corso alla gestione dello stesso.

Fondazione Opera Don Bosco: un 2023 pieno di entusiasmanti progetti – Politicamentecorretto.com

Si riporta di seguito l’articolo apparso sul sito Politicamentecorretto.com.

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La Fondazione Opera Don Bosco Onlus di Milano conclude il 2023 con entusiasmanti progetti in cantiere che saranno implementati nei prossimi anni.

Guardando al passato, la Fondazione saluta i primi dieci anni di impegno a sostegno dei Salesiani operanti in tutto il mondo per portare conforto, educazione e beni di prima necessità ai più vulnerabili.

In occasione del decimo anniversario, la Fondazione può raccontare i numerosi progetti sostenuti dalla generosità di molti donatori, tutti realizzati secondo un principio che caratterizza l’operare della Fondazione:

«non ci accontentiamo di “mettere una pezza” al problema. Dobbiamo già pensare a “come riparare lo strappo” per superare il problema stesso».

Tra le molteplici iniziative si può ricordare il supporto allo spazio polifunzionale per l’accoglienza degli sfollati interni in Ucraina, un progetto realizzato con il coordinamento degli enti salesiani attivi nella solidarietà internazionale (Fondazione Opera Don Bosco onlus, Opera Don Bosco nel mondo di Lugano, Fondazione Don Bosco nel Mondo di Roma, Missioni Don Bosco di Torino e VIS), che fin dall’inizio del conflitto hanno unito le loro forze per rispondere più efficacemente all’emergenza Ucraina.

Nonostante la persistenza del conflitto in questo Paese, i Salesiani continuano in modo costante a sostenere la popolazione, concentrando particolare attenzione su minori e donne.

La Fondazione Opera Don Bosco Onlus ha fornito supporto con un focus specifico su Leopoli, dove la cittadella di Mariapolis, costruita un anno fa, sta attualmente ospitando quasi mille persone sfollate dalle zone ad est del Paese.

Grazie alla generosità dei donatori, sono stati raccolti e inviati durante l’anno i fondi necessari per sostenere i servizi del campo di Mariapolis a beneficio dei rifugiati.

Affrontando l’emergenza terremoto in Siria, i Salesiani di Aleppo e Damasco hanno immediatamente fornito accoglienza, assistenza e aiuti alla popolazione colpita dal catastrofico terremoto del 6 febbraio scorso.

Dopo i primi interventi di soccorso, grazie ai donatori, e in collaborazione con l’Opera Don Bosco nel mondo di Lugano sono state avviate attività di supporto alla ricostruzione e di sostegno psico-sociale, in particolare per bambini e giovani.

Il Panificio Salesiano di Betlemme, un’istituzione storica con oltre 130 anni di storia, svolge un ruolo cruciale nella vita della comunità locale.

Fondato nel 1891, il panificio ha sempre risposto alle esigenze della popolazione locale.

Inoltre, è stato un luogo di apprendimento del mestiere del fornaio e un mezzo di assistenza caritativa per le persone più bisognose.

Il progetto di sostituzione del forno promosso dalla Fondazione Opera Don Bosco Onlus, è stato avviato con l’obiettivo di migliorare l’efficacia e l’efficienza della produzione del pane.

L’attuale forno, in servizio da più di 20 anni, richiede manutenzione costante, è inefficiente e non soddisfa gli standard di sicurezza sul lavoro.

Grazie alla generosità dei donatori, sono stati raccolti ed inviati € 30.000,00 per il nuovo forno.

La Fondazione Opera Don Bosco Onlus continua così a muovere il cuore di tante persone attraverso progetti umanitari in diverse parti del mondo.

“Grazie alla generosità di coloro che sostengono la nostra missione, siamo riusciti ad affrontare le emergenze e a promuovere lo sviluppo sociale in molte comunità bisognose. Nell’ultimo periodo, la nostra Fondazione ha risposto con impegno alle emergenze umanitarie in diverse regioni, tra cui Siria, Ucraina, Etiopia, Sri Lanka, Myanmar, Repubblica Democratica del Congo, Venezuela. Abbiamo contribuito alla crescita e all’educazione attraverso progetti educativi, di istruzione e formazione professionale in Brasile, Burundi, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, India, Myanmar, Perù, Rwanda. Inoltre, abbiamo promosso progetti agricoli e alimentari per contribuire al sostentamento di tanti bambini, bambine e delle loro famiglie, in Brasile, Etiopia, Ghana, Senegal, Timor Est”

racconta il Presidente Michele Rigamonti.

“La nostra missione non si ferma qui. Continuiamo a ‘muovere il cuore’ di molte persone, incoraggiandole a rendersi presenti in modo concreto a coloro che hanno più bisogno, soprattutto bambini e giovani, offrendo loro opportunità di futuro”

conclude Rigamonti.

Infatti, questi primi dieci anni di attività della Fondazione segnano soltanto l’inizio di un percorso che vuole continuare a crescere e di un progetto destinato a narrare una storia di solidarietà.

Numerosi progetti sono già avviati, mentre molte iniziative di sostegno prenderanno il via e saranno portate avanti nei prossimi anni.

Tra queste, spiccano il progetto “Andiamo tutti a scuola” a Gambella in Etiopia, l’iniziativa “Salute e benessere per le famiglie più bisognose di Tegucigalpa” in Honduras e l’opportunità di sostenere a distanza un’intera comunità di bambini e giovani per un anno in diverse zone del mondo.

Queste sono solo alcune delle molteplici iniziative che vedranno la Fondazione impegnata sul campo nel corso del prossimo anno, con la speranza che sempre più persone possano dirigere il proprio sguardo nella stessa direzione della Fondazione e contribuire a questa grande opera di bene.

Per restare aggiornati sui progetti e scoprire la Fondazione Opera Don Bosco Onlus è possibile visitare il sito: www.operadonbosco.it

Sabato 16 dicembre l’atteso open day di CNOS-FAP Vercelli – Prima Vercelli

Si riporta di seguito la notizia apparsa sul sito Prima Vercelli.

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Sabato 16 dicembre l’atteso open day di CNOS FAP Vercelli

Appuntamento importante per l’orientamento professionale dei ragazzi

Durante il primo Open Day del Centro Professionale CNOS-FAP Vercelli, numerose famiglie hanno talmente apprezzato l’offerta formativa della scuola di corso Giovanni Randaccio 14 da iscrivere subito i propri figli ai corsi per diventare futuri meccanici, meccatronici, barbieri, parrucchiere e idraulici.

Una dimostrazione di qualità nell’insegnamento che vale più di mille parole. A chi fosse dello stesso avviso conviene quindi organizzarsi e venire a visitarci sabato 16 dicembre altrimenti resteranno “solo posti in piedi”.

Durante questi eventi non ci limitiamo a mostrare solo le aule e i laboratori all’avanguardia, condividiamo anche la nostra missione educativa e le molteplici opportunità che la scuola offre.

Le attrezzature del nostro capannone, tra i più grandi e forniti in Piemonte, sono già ben note da decenni mentre le implementazioni sono da dare per scontate, essendo parte integrante dello spirito salesiano: quest’anno, per esempio, si è rinnovata completamente un’aula informatica ed è stata acquistata una nuova stampante 3D.

Il mondo corre veloce, le aziende devono stare al passo e la nostra “palestra” per i loro futuri operai e tecnici ha sempre tutto l’occorrente per farli arrivare preparati alle sfide del futuro.

Durante l’open day il personale del centro e alcuni studenti risponderanno alle domande riguardanti le future possibilità occupazionali, l’orientamento, l’inserimento nel mondo del lavoro, la possibilità di vivere esperienze all’estero e in azienda durante il percorso di studi.

Non bisogna poi dimenticare che il nostro ufficio per i Servizi Al Lavoro costituisce un vero e proprio hub professionale, sia per i ragazzi della scuola dell’obbligo che per gli adulti.

Per tutti i corsi, tranne che per termoidraulica, è attivo anche il 4° anno per l’ ottenimento del diploma professionale e il proseguimento verso il diploma di maturità.

Il CNOS-FAP di Saluzzo presenta l’offerta formativa per il 2024/25 durante gli Open day di dicembre e gennaio – TargatoCN.it

Si riporta di seguito la notizia apparsa su TargatoCN.it.

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Il CNOS-FAP di Saluzzo presenta l’offerta formativa per il 2024/25 durante gli Open day di dicembre e gennaio

Sono aperte anche le iscrizioni ai percorsi di qualifica per giovani e adulti con più di 18 anni. Tutta l’offerta formativa è finanziata interamente da: Regione Piemonte, Fse, Fse plus e progetto GOL

Il CNOS-FAP, Formazione professionale Salesiana della sede di Saluzzo, per l’anno formativo 2024/25 presenta tre percorsi triennali (gratuiti) per giovani 14/24 anni, in uscita dalla terza media:

  • Operatore del benessere – erogazione di trattamenti d’acconciatura;
  • Operatore ai servizi di promozione ed accoglienza;
  • Operatore delle produzioni alimentari- – lavorazione e produzione di pasticceria, pasta e prodotti da forno.

Per coloro che hanno già una qualifica coerente si presenta il corso gratuito annuale da:

  • Tecnico dell’acconciatura, corso che rilascia Diploma Tecnico e abilitazione professionale.

Per effettuare la pre-iscrizione e per visionare i laboratori abbiamo istituito alcune giornate di Open Day, nelle date:

  • 15 Dicembre pomeriggio con orario 14/17;
  • 16 Dicembre mattino con orario 9/13;
  • 10 Gennaio pomeriggio con orario 14/17;
  • 18 Gennaio pomeriggio con orario 14/17.

Sono aperte anche le iscrizioni ai percorsi di qualifica per giovani e adulti con più di 18 anni.

Tutta l’offerta formativa è finanziata interamente da: Regione Piemonte, Fse, Fse plus e progetto GOL.

Per informazioni: CNOS-FAP, via Griselda, 8 | 0175248285 | info.saluzzo@cnosfap.net

Il cardinale Artime alla Consolata – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Voce e Il Tempo, foto a cura di Danny Di Girolamo.

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Lunedì 4 dicembre il Santuario della Consolata ha ospitato l’incontro con il Rettore Maggiore dei Salesiani, il cardinale Ángel Fernández Artime, sul tema “Giovani oggi, la grande sfida educativa”.

L’appuntamento con il cardinale Artime ha chiuso il ciclo autunnale di incontri pubblici organizzati alla Consolata dal Santuario e La Voce e Il Tempo.

Foto a cura di Danny Di Girolamo, gallery completa sul sito al seguente link:

 

 

Il Cammino di Don Bosco – Studio Aperto

L’edizione di Studio Aperto (Italia 1, Mediaset Infinity) del 6 dicembre 2023 ha dedicato un servizio a cura di Beppe Gandolfo al Cammino di Don Bosco, l’itinerario escursionistico che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino porta fino al Colle Don Bosco, passando per le colline Chieresi.

Lungo poco più di 160 km, il percorso si dirama lungo tre vie:

  • Il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco.
  • Il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano.
  • Il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

I sacerdoti che aiutano i giovani in difficoltà – La Voce Alessandrina

Si pubblica di seguito la notizia apparsa su La Voce Alessandrina.

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La testimonianza di don Mauro Mergola del Centro Don Bosco di Alessandria

Don Mauro Mergola è un sacerdote salesiano della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, che si trova all’interno del Centro don Bosco in corso Acqui 398 ad Alessandria.

Una realtà importante, non solo per il quartiere Cristo ma per l’intera città, che si occupa di formazione, accoglienza e supporto. Con uno sguardo particolare rivolto ai giovani e alle famiglie in difficoltà.

Don Mauro, ci racconta le attività che svolgete al Centro don Bosco?

«Il Centro don Bosco offre un servizio pastorale a ogni tipo di persona, in modo prevalente ai giovani. E l’oratorio è il primo ambito: siamo aperti dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e alla domenica dalle 15 alle 19. Nei giorni feriali, dalle 15 in poi, l’oratorio è anche aperto per i ragazzi delle medie per lo svolgimento dei compiti e miglioramento del metodo di studio. Secondo la logica di don Bosco, accogliamo ragazzi di ogni credo religioso. Sempre con il presidio, la presenza dei salesiani, con l’aiuto dei volontari e una educatrice. L’oratorio è anche un servizio di formazione, a livello scolastico e di vita cristiana. E da quest’anno, soprattutto con i ragazzi del post-cresima, si è creata una bella collaborazione anche con le altre parrocchie dell’unità pastorale Cristo, ovvero San Giovanni Evangelista e San Baudolino. Infine, l’oratorio è uno “stile” che passa anche attraverso l’attività sportiva dell’Asd Don Bosco».

Con uno sguardo rivolto ai giovani più in difficoltà.

«L’attenzione ai giovani più poveri passa anche attraverso la San Vincenzo, autonoma dall’ente Don Bosco ma in sinergia con l’oratorio, e la parrocchia interviene a sostegno delle famiglie, soprattutto laddove ci sono minori e giovani in difficoltà. Si passa, quindi, dall’assistenza alla formazione, per giungere alla ricerca di una autonomia: dalla consegna del pacco viveri al contributo per le bollette, avendo un occhio attento che i disagi della famiglia non ricadano sui giovani. Perché possano avere una opportunità per venire fuori da una situazione di precarietà, e a volte di indigenza».

Da voi si fa anche formazione. Ci parla del CNOS-FAP?

«Il CNOS-FAP è una associazione autonoma, l’ente promotore è la congregazione salesiana, il soggetto che promuove l’iniziativa in questo centro è l’oratorio che svolge un servizio di formazione professionale, di orientamento per i ragazzi. Il 99% proviene da Alessandria o paesi limitrofi. Questi anni offrono agli studenti un percorso formativo che ha cura della loro persona a 360°. Questi giovani rientrano, come diceva don Bosco, tra i ragazzi più fragili e a rischio di finire nel disagio, nella devianza e nella criminalità. E, tra questi, c’è un incremento di ragazzi minori non accompagnati. Il CNOS-FAP, allora, fa da collettore per questi giovani che sono “borderline” e offre loro un accompagnamento, affinché possano avere una prospettiva per il loro progetto di vita».

Qual è l’aiuto dell’8xmille?

«L’8xmille sostiene le attività della parrocchia, intestata a San Giuseppe Artigiano. Quest’anno abbiamo fatto una richiesta, attraverso la Diocesi, per la ristrutturazione dei locali della casa parrocchiale, degli uffici, del salone e dell’abitazione dei sacerdoti. Per poter migliorare il nostro servizio, che il Centro Don Bosco offre non solo alla parrocchia e al quartiere Cristo, ma anche alla Chiesa locale».

Oratorio: palestra di vita – La Vita Casalese

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Vita Casalese.

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Oratorio: palestra di vita

L’esperienza salesiana con lo stile di don Bosco raccontata dal parroco

“Se don Bosco fosse qui, oggi, ora, cosa direbbe ai ragazzi del cortile? Come so farebbe prossimo a loro?”.

Questo è l’interrogativo che muove ogni giorno il prezioso lavoro educativo che anima e fa da sfondo alla quotidianità oratoriana del Valentino di Casale, nella persona del Responsabile, don Alberto Lagostina, e degli educatori e animatori che condividono con lui il sogno di don Bosco.

Come fotografare la realtà di Oratorio nel 2023?

Dai tempi del nostro Santo fondatore la realtà è profondamente cambiata, e velocemente soprattutto in questi ultimi anni.

La pandemia ha poi ulteriormente messo alla prova il desiderio di socializzazione delle nuove generazioni, accentuando in maniera preoccupante la tendenza al “ritiro sociale” che ormai è divenuta un fenomeno oggetto di studio e di riflessione sociologica ed educativa.

Ma i desideri, i sogni, i dubbi che agitano questi giovani cuori sono gli stessi dei ragazzi che don Bosco intercettava nella Torino dell’800: là prevaleva una povertà materiale e il miraggio della grande città che attirava i giovani ben presto si rivelava una realtà di fatica, delusione e sfruttamento… oggi le povertà sono diverse: in primis i valori, messi costantemente in discussione da una società in cui sembra che tutto sia lecito e giustificabile.

Altro fenomeno in costante crescita l’abbandono scolastico da parte di quei ragazzi (e delle famiglie) che non riescono a dare la giusta priorità all’istruzione e non la considerano uno strumento importante per costruire il proprio futuro.

Chi sono i ragazzi che frequentano l’Oratorio oggi?

Sono in aumento i più giovani che appartengono alla fascia delle scuole medie. A loro proponiamo, oltre agli spazi di gioco come cortile, campi, sala giochi, anche il doposcuola educativo Oltrescuola, in collaborazione con le scuole del territorio, che ci segnalano chi ha più bisogno.

E poi la sportiva, rinata in questi ultimi anni, con il calcio che coinvolge una cinquantina di bambini e ragazzi e propone un’esperienza diversa, in cui non prevale l’agonismo e la competizione esasperati, ma l’obiettivo di costruire gruppo, di divertirsi, di crescere insieme.

Ci sono poi i “grandi”, adolescenti che frequentano le scuole professionali che vengono a giocare con gli amici, magari per passare un po’ di tempo prima di riprendere il pullman per tornare a casa dopo la scuola, ma anche diversi ragazzi che non studiano e non lavorano, per i motivi di cui sopra.

Con tutti, ma in particolare con loro, si cerca di costruire una relazione di fiducia che li aiuti a riscoprire le proprie capacità e attitudini e a recuperare un minimo di progettualità rispetto al presente e al futuro.

Si raccolgono i loro dati personali e si rilascia un semplice tesserino, che crea senso di appartenenza e li responsabilizza rispetto all’uso delle strutture a disposizione, superando l’anonimato.

La nostra Opera inoltre comprende da anni l’esperienza delle comunità per minori, italiani e stranieri non accompagnati, e il centro diurno: anche per loro l’Oratorio rappresenta una vera e propria palestra quotidiana di relazione, di scambio, di condivisione, per cominciare o riprendere rapporti sani di amicizia.

Come rendere l’intervento educativo sempre più efficace?

Sicuramente il lavoro di rete e la collaborazione con Enti e Istituzioni rappresenta il presupposto indispensabile per progettare e portare avanti interventi il più possibile personalizzati e di effettivo sostegno alle esigenze espresse, sia dai minori che dai nuclei familiari.

La presenza di educatori formati e competenti fa la differenza: è un investimento che richiede energie e risorse (anche economiche) non indifferenti, e a volte vorremmo fare di più… ma siamo convinti che costruire e custodire relazioni basate su fiducia e ascolto sia l’approccio più giusto e promettente.

Don Bosco oggi starebbe così in mezzo ai suoi ragazzi.

L’Oratorio don Bosco, in corso Valentino 66, è aperto da lunedì a sabato dalle 16.30 ale 18.30.

 

Bel premio ai futuri pasticceri di San Benigno – Il Risveglio Popolare

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Il Risveglio Popolare.

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Complimenti ai ragazzi della classe terza cucina del Centro di formazione professionale CNOS-FAP di San Benigno che, guidati dal loro insegnante Massimiliano Maraschiello, hanno vinto il primo premio al concorso ” Intortaci “, proposto in occasione della fiera espositiva Mondoapanna alla Reggia di Stupinigi.

Il concorso era rivolto a tutti gli studenti delle scuole alberghiere e scuole di formazione di indirizzo enogastronomico o di arte bianca della Regione Piemonte, invitati a cimentarsi nella creazione di un dolce-simbolo di questa prima edizione.

Alle scuole partecipanti è stato chiesto di preparare due torte identiche da 8 porzioni da portare alla degustazione della giuria.

Sono stati considerati: estetica, gusto, materie prime, coerenza con il nome, preparazioni.

Alla conclusione della giornata, lo scorso 17 novembre alla palazzina di Caccia, è stata dichiarata vincitrice la classe 3a B di San Benigno.

Una bella soddisfazione per l’insegnante e per gli allievi, che hanno così dimostrato il buon livello di preparazione della loro scuola professionale.