Rettor Maggiore: “La missione dei salesiani è stare sempre accanto ai giovani” – Avvenire

Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, è stato intervistato da Avvenire sull’impegno pastorale dei salesiani e la realtà della congregazione oggi. Di seguito l’articolo.

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Artime: «La missione dei salesiani è stare sempre accanto ai giovani»

Il Rettor Maggiore illustra l’impegno pastorale della congregazione. «Anche un solo caso di abuso è terribile. Siamo vicini alle vittime»

 

L’8 dicembre 1844, don Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione salesiana, inaugurava nella periferia di Torino un “oratorio” dedicato proprio a san Francesco di Sales.

Era il nucleo di quella che è diventata la “cittadella” di Valdocco. Dove “tutto è cominciato”. Qui un gruppo di giornalisti incontra il decimo successore del grande santo dei giovani, don Ángel Fernández Artime, spagnolo delle Asturie, figlio di pescatori.

Vengono da Roma grazie all’iniziativa di don Giuseppe Costa, segretario del rettor maggiore e co-portavoce della Congregazione, e sotto la sapiente guida di don Mike Pace visiteranno i luoghi più cari al mondo salesiano, Valdocco appunto con l’annesso Museo Casa don Bosco rinnovato di recente, poi Castelnuovo d’Asti oggi Castelnuovo don Bosco, dove Giovannino venne battezzato nella stessa chiesa dove ricevettero il primo Sacramento anche san Giuseppe Cafasso e il beato Giuseppe Allamano, e quindi il monumentale complesso a Colle don Bosco, edificato dove nacque il santo e dove si sono formate generazioni e generazioni di missionari poi partiti per ogni angolo del mondo.

«In quasi nove anni, gran parte dei quali trascorsi in giro per il mondo, a visitare le missioni, – esordisce don Angel – ho potuto toccare con mano il bene grandissimo che i nostri confratelli fanno, insieme con tutta la Chiesa e con tante persone di buona volontà. Lo dico senza trionfalismi: credo che oggi siamo una congregazione serena, che può guardare al futuro con speranza».

Lo confortano alcuni dati. Attualmente sono 14.000 i Salesiani di don Bosco, presenti in 134 Paesi, che presto diventeranno 136. Sono tra i 440 e i 460 i novizi che ogni anno pronunciano la prima Professione, con un rapporto «molto buono» di un giovane in formazione ogni 4,2 salesiani.

Don Angel parla della presenza della Congregazione in Ucraina sia nella comunità di rito latino che in quella di rito greco-cattolico. In quest’anno di guerra, racconta,

«i nostri confratelli in Ucraina sono molto coraggiosi, alcuni di loro sono sempre alle frontiere e in prima linea, per portare medicinali e aiuti. Non abbiamo perso nessun salesiano, ma la realtà è durissima. A novembre ho potuto visionare le foto della prima linea di guerra: non posso immaginare come nel XXI secolo si possa causare tanto danno umano».

Il Rettor Maggiore fa cenno anche alla presenza, discreta, nella Cina continentale dove vi sono «alcuni salesiani», conosciuti come tali dalle autorità, che svolgono una attività professionale.

«Ad esempio – specifica – abbiamo un italiano che da anni lavora con i lebbrosi e un eccellente professore di lettere classiche che vive in un campus universitario».

Durante l’incontro c’è spazio anche per particolarmente temi delicati, come il triste fenomeno degli abusi sui minori. Don Angel è chiaro e netto:

«per noi che abbiamo promesso a Dio e pubblicamente di consegnare la nostra vita per il bene dei ragazzi, anche soltanto un caso di abuso è terribile. Per quanto riguarda noi salesiani, qualunque caso che ci arriva non lo lasciamo dormire: si fa subito un processo sul posto in cui è accaduto per chiarire. Poi si presenta il caso alle autorità di Roma».

Detto questo il rettor maggiore aggiunge:

«È importante assicurare la giustizia per le vittime, ma se una persona è innocente gettarlo in pasto al pubblico è radicalmente ingiusto, perché la sua reputazione non sarà più come prima. Noi crediamo tantissimo nella giustizia riparativa: bisogna incontrare le vittime, vedere i loro bisogni e qual è la loro richieste di giustizia».

Interpellato su quelle che Papa Francesco definisce le “colonizzazione ideologiche” e sul tema del “gender”, il rettor maggiore dei Salesiani ha ricordato che

«la cosa più importante è il rispetto della persona. Non si possono trattare questi temi così delicati in un modo superficiale. La persona è la realtà più sacra che abbiamo: la Chiesa deve essere capace di misericordia, di ascolto, di accoglienza, di comprensione, il che non significa benedire o giustificare tutto».

Riguardo alla questione di come trasmettere la fede alle giovani generazioni, don Angel osserva:

«Rispetto al tempo di don Bosco, tutto è cambiato, ma, nello stesso tempo, nulla è cambiato». Dunque, anche in una società profondamente diversa sa quella di metà Ottocento, «non muta il nostro centro: una fede vissuta nella trasparenza, con declinazioni che, naturalmente, mutano da realtà a realtà».

Senza cadere nel proselitismo, d’altronde impossibile in realtà come i Paesi musulmani e induisti, ma senza rinunciare a proporre la propria testimonianza di fede.

«L’importante – rimarca – è che non ci vergognamo di fare proposte. Poi ciascuno, secondo la propria libertà e interesse, sceglie. Quando questo accade, a me dà tanta tranquillità».

Infine don Angel sottolinea che il lavoro dei salesiani si svolge non solo nel classico oratorio ma anche con altre modalità, determinate dalla realtà. Con i centri giovanili e con le scuole, con le case per i ragazzi di strada e per le ragazze sfruttate sessualmente, nelle 2800 parrocchie affidate alla Congregazione, in 92 istituzioni universitarie. E anche, ci tiene a sottolinearlo, nei campi profughi come quelli di Kakuma in Kenya, di Palabek in Uganda e di Juba in Sud Sudan:

«Lavoriamo per la formazione professionale dei giovani, perché non rimangano lì ma imparino un mestiere e appena possibile possano lasciare quei campi».

Gazzetta di Alba – Premiati gli allievi del CFP salesiano di Bra

Da La Gazzetta di Alba, si riporta l’articolo della premiazione del campionato dei mestieri Worldskills Piemonte.

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Pioggia di premi per gli allievi del centro di formazione professionale Cnos-Fap dei Salesiani di Bra al campionato dei mestieri Worldskills Piemonte, che si è svolto a Torino: un secondo, un terzo e un quarto posto in questa edizione. Accompagnati dai loro insegnanti hanno gareggiato Giulia Carolini per la pasticceria (formatore Giacomo Raffreddato), Simone Cunsolo per la riparazione di autovetture (con Gianfranco Morra) e Teresa Lusso per la sezione acconciature (accompagnatrice Monica Calosso). I tre rappresentanti facevano parte della pattuglia di 140 concorrenti che si sono sfidati in un * totale di 15 settori, mettendo in mostra le proprie abilità. Svoltosi il 30 novembre e il 1° dicembre a Lingotto fiere, il campionato ha permesso agli allievi braidesi di confrontarsi con giovani provenienti da 14 regioni italiane. Per la prima volta i campionati dei mestieri Worldskills Piemonte hanno ospitato delle aree dedicate alla scoperta dei mestieri appartenenti ai quindici ambiti in gara: acconciatura, costruzioni in mattoni, cucina, estetica, falegnameria, fresatura Cnc, grafica multimediale, hotel reception, pasticceria, progettazione meccanica Cad, riparazione di autovetture, sartoria, servizi di sala e bar, sistemi robotici integrati e tecnico di laboratorio chimico. Al termine della produzione dei loro capolavori, la giuria ha scritto i verdetti: per il Cnos-Fap braidese Giulia Carolini (pasticceria, con una creazione di cioccolato ispirata all’opera lirica Pagliacci di Ruggero Leoncavallo) ha conquistato il secondo posto con 700 punti; medaglia di bronzo per Simone Cunsolo della meccanica auto; un onorevole quarto posto per Teresa Lusso che ha gareggiato con acconciatori di tutto il Nord Italia. Commenta il direttore del centro di formazione braidese, Davide Busato: «Mi congratulo con tutti gli allievi e con i loro formatori, per le eccellenti performance realizzate; nella seconda giornata alcune classi del centro sono state in visita al Lingotto per sostenere i compagni in gara e per curiosare nella fiera dei mestieri».

Torino: premiati ai World Skills Piemonte 2022 gli studenti del CNOS-FAP – La Guida

Ai World Skills Piemonte 2022, tenutosi a Torino Lingotto parallelamente alla manifestazione Io Lavoro il 30 novembre e 1 dicembre, sono stati premiati diversi allievi del CNOS-FAP. Di seguito la notizia a cura del sito La Guida.

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Mercoledì 30 novembre e giovedì 1° dicembre si sono tenuti a Torino Lingotto, parallelamente alla manifestazione Io Lavoro, i campionati dei mestieri World Skills Piemonte 2022, che hanno visto la partecipazione di diversi allievi delle scuole professionali salesiane.

Sono stati due giorni di grande impegno e concentrazione, con diverse prove e compiti comunicati la mattina stessa, da eseguire in laboratori, officine, uffici creati ad hoc nel padiglione di Lingotto.

A conclusione dell’evento la sera del 1° dicembre, si è svolta la premiazione, con un’atmosfera di grandissima attesa.

competitor (gli allievi in gara) rappresentano l’eccellenza mondiale della formazione professionale per i giovani di età compresa fra 17 e 25 anni.

Moltissime le medaglie vinte dai ragazzi dei centri professionali salesiani:

  • Fresatura CNC: 2° e 3° posto per CNOS-FAP San Benigno
  • Pasticceria: 1° per CNOS-FAP Savigliano e 2° posto per CNOS-FAP Bra
  • Progettazione meccaniza cad: 2° posto CNOS-FAP Agnelli
  • Riparazione di autoveicoli: 1° posto CNOS-FAP Rebaudengo, 2° posto CNOS-FAP Fossano, 3° posto CNOS-FAP Bra.

CFP San Benigno: gli studenti di termoidraulica incontrano le aziende – Il Risveglio Popolare

Il giornale Il Risveglio Popolare ha dedicato un articolo all’incontro fra il CFP di San Benigno e le aziende termoidrauliche del territorio, che vi riportiamo di seguito.

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Venerdì 4 novembre presso l’Istituto Salesiano di San Benigno si è tenuto un proficuo incontro tra gli allievi del settore termoidraulico con varie aziende termoidrauliche del territorio facendo incontrare aziende e ragazzi che faranno lo stage.

Una delle tante iniziative di “Servizi al lavoro” messe in campo dal Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP . È stato un momento di formazione sulle tecnologie di climatizzazione e si è concluso tutti insieme, aziende e allievi, con un pranzo a base di polenta e salsiccia preparato dagli allievi del corso di cucina.

Châtillon: al Don Bosco si va a lezione di sicurezza sul lavoro – TGR Valle d’Aosta

L’Istituto Orfanotrofio Salesiano “Don Bosco” di Châtillon ha organizzato un corso di formazione per i ragazzi delle classi quinte di falegnameria e meccanica a tema sicurezza sul lavoro. Il TGR Valle d’Aosta ha dedicato un articolo (pubblicato su RAI News) e un servizio all’evento, che vi proponiamo di seguito.
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Al Don Bosco si va a lezione di sicurezza sul lavoro

Gli studenti delle classi quinte, falegnami e meccanici, hanno partecipato al corso di formazione organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Il focus è sui diritti e sulle accortezze che ogni lavoratore deve adottare

Seduti tra i banchi del Don Bosco, i futuri meccanici e falegnami entrano nel mondo della sicurezza sul lavoro. Una tavola rotonda di circa due ore, organizzata dei sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil. È il segretario regionale Cisl, Jean Dondeynaz, a intervenire per primo a nome di tutte le sigle.

Si parte dalla Costituzione per entrare nel dettaglio sulle normative che regolano il settore. Il ruolo della vigilanza da parte dell’Usl. E un altro approccio al tema, attraverso le vignette realizzate da alunni di altre scuole nel progetto dell’associazione torinese “Sicurezza e lavoro”. Il focus è sulle accortezze che ogni lavoratore deve adottare.

“È importante formare i ragazzi su questa tematica in una scuola come questa, che avvia alla professione”

commenta il direttore Don Vincenzo Caccia.

La tavola rotonda è parte di un percorso di formazione di più di sei ore, spiega il vicepreside e maestro del lavoro Carlo Vancheri, che gli alunni potranno far valere una volta terminato il ciclo di studi.

Guarda il servizio andato in onda durante il TGR Valle d’Aosta CLICCANDO QUI.

Don Bosco Châtillon: tavola rotonda su Salute e Sicurezza sul Lavoro – AostaCronaca.it & AostaOggi.it

L’Istituto Don Bosco di Châtillon ha ospitato, giovedì 20 ottobre 2022, una tavola rotonda sul tema degli incidenti sul lavoro. Iniziativa dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil della Valle d’Aosta, è stata rivolta agli studenti che si avviano verso il loro percorso lavorativo. I siti di Aosta Oggi e Aosta Cronaca hanno dedicato delle notizie all’evento, che vi riportiamo di seguito.

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AostaOggi.it

Tavola rotonda sugli incidenti sul lavoro al Don Bosco di Châtillon

Iniziativa di Cgil, Cisl e Uil per gli studenti che si avviano verso il mondo del lavoro

Giovedì 20 ottobre l’Istituto Don Bosco di Châtillon ospita dalle ore 14.30 una tavola rotonda sul tema degli incidenti sul lavoro.

L’iniziativa è dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil della Valle d’Aosta ed è rivolta agli studenti che si avviano verso il loro percorso lavorativo e per i quali è importante approfondire il tema delle misure, della normativa, dei provvedimenti e dei rischi collegati al mondo del lavoro.

L’introduzione dell’incontro è affidata al Maestro del Lavoro Carlo Vancheri. Interverranno Massimiliano Quirico, direttore di sicurezza e lavoro; la direttrice della struttura Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Usl Anita Mombelloni e i sindacalisti Mattia Droz, responsabile Sicurezza, salute e ambiente di Fim Cisl; Mauro Tamborin, docente e Rsl Flc-Cgil, e Gabriele Noto, segretario generale Uilm Valle d’Aosta.

AostaCronaca.it

Al Don Bosco di Chatillon tavola rotonda su Salute e Sicurezza sul Lavoro

Giovedì 20 ottobre, a partire dalle ore 14,30, presso l’Istituto Don Bosco di Chatillon

sindacati confederali, Cgil, Cisl, Uil della Valle d’Aosta, alla presenza della Sovrintendente agli Studi e dei rappresentanti della federazione locale dei Maestri del Lavoro, organizzano una tavola rotonda su di un tema di fondamentale e di triste attualità stante i continui incidenti sul lavoro che quotidianamente si verificano in Italia, con diversi infortuni, alcuni anche gravi, che coinvolgono i lavoratori valdostani.

Preziosa l‘apertura dell’Istituto Don Bosco di Chatillon, realtà di livello che forma ragazzi che frequentano corsi professionali per l’area dell’Industria e dell’Artigianato. La platea sarà costituita dagli studenti che si avviano verso il loro percorso lavorativo e per i quali sarà certamente importante approfondire il tema delle misure, della normativa, dei provvedimenti ed i rischi collegati al mondo del lavoro.

Saranno attori di una tavola rotonda diversi esperti che, forti di un’importante esperienza, sapranno garantire uno spaccato articolato di un tema, quello della sicurezza, condizione necessaria per ogni realtà lavorativa.

Inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS-FAP di Alessandria – La Voce e il Tempo & La Voce Alessandrina

Le riviste “La Voce e il Tempo” e “La Voce Alessandrina” hanno dedicato due articoli all’inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS-FAP di Alessandria da parte del Vescovo, mons. Guido Gallese, e di alcuni maestri del lavoro. Di seguito gli articoli apparsi sui due siti.

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La Voce e il Tempo

Don Bosco è con noi in officina

Nuova vita per la sede Cnos-Fap di Alessandria, l’ente di formazione professionale salesiano punto di riferimento per tutta la provincia per i giovani e gli adulti che devono riqualificarsi per reinserisi nel mondo del lavoro. Mercoledì 12 ottobre, alla presenza del Vescovo, mons. Guido Gallese e di alcuni «maestri del lavoro», sono stati inaugurati i nuovi locali del Centro.

Don Mauro Mergola, direttore della casa salesiana di Alessandria, già parroco a San Salvario a Torino, ha sottolineato la vicinanza dei salesiani con il tessuto sociale dei luoghi in cui sono presenti; don Pietro Mellano, direttore del Cnos-Fap di Alessandria, ha evidenziato l’importanza del lavoro come impegno sociale e ha riassunto come i tre settori della formazione professionale di Alessandria (Meccanica industriale, Meccanica dell’automobile, Operatore dei Servizi d’Impresa) vadano in quella direzione, grazie all’impegno quotidiano di tanti formatori che proseguono la pedagogia di don Bosco. Don Alberto Martelli, direttore generale del CnosFap Piemonte e direttore della Scuola Media e del Cnos di Valdocco di Torino, ha detto agli allievi come il futuro passi anche dalle loro mani, come il lavoro crei dignità, come i Centri di formazione professionale dei salesiani nati a Valdocco investano energie personali ed economiche in questa direzione, per il bene dei ragazzi. I cavalieri del lavoro presenti, hanno ricordato ai ragazzi la bellezza dell’impegnarsi sul lavoro e l’importanza della sicurezza.

È stata poi consegnata ad un’allieva meritevole, Chayma El Hammioui, una borsa di studio in memoria del defunto padre Felice Gilardi (anch’egli cavaliere del lavoro). Il Vescovo ha invitato i ragazzi a pensare che lavorare non è lo scopo della vita: il lavoro è un mezzo per realizzare qualcosa nel mondo secondo i nostri talenti:

«impegnatevi a trovare il vostro talento nascosto».

Accompagnati da una delegazione di ragazzi è seguita la visita ai nuovi ambienti (uffici, mensa, le aule): pensati secondo la pedagogia di don Bosco: valorizzare

«l’intelligenza nelle mani».

La Voce Alessandrina

Il Vescovo inaugura i nuovi spazi del Cnos-Fap

Intervista a don Pietro Mellano

Mercoledì 12 ottobre si è svolta l’inaugurazione dei nuovi spazi del centro di formazione professionale Cnos-Fap di Alessandria (corso Acqui 398), con la presenza di monsignor Guido Gallese.

«Io sono arrivato ad Alessandria con la pandemia, ed erano impensabili visite di questo tipo. Adesso, che siamo un po’ usciti dal “tunnel”, ci è sembrata una bella occasione per invitarlo e fargli conoscere da vicino questa realtà e i nostri giovani. Siamo una scuola cattolica, ma ospitiamo ragazzi di tantissime culture e religioni. Cerchiamo di spiegare loro il nostro modo di educare, vicino a San Giovanni Bosco. E per questo ci sembrava importante far conoscere il Pastore della nostra realtà ecclesiale»

ci racconta don Pietro Mellano, da tre anni direttore del Cnos-Fap alessandrino. Una realtà importante del nostro territorio che conta 130 allievi, nella fascia dai 14 ai 19 anni, e circa un centinaio di adulti per i corsi diurni.

Don Pietro, quali spazi avete inaugurato?

«Lo scorso anno abbiamo sistemato e aperto una nuova ala del centro di formazione. Il Centro, così, si è arricchito di una serie di uffici attinenti alla segreteria didattica, amministrativa e all’amministrazione. E poi un’altra zona dedicata a uffici che si chiamano “sportello al lavoro”: si tratta di un servizio importante che cura la relazione tra gli allievi dei tre settori professionali (meccanica industriale, meccanica dell’automobile, operatore ai servizi d’impresa, ndr) e il mondo del lavoro, ovvero le aziende. Nel percorso formativo dei nostri ragazzi, infatti, sono in programma stage operativi nelle aziende. Per questo è fondamentale il dialogo con loro. Ma non solo…».

Prego.

«Abbiamo anche una zona aperta al pubblico: su appuntamento riceviamo persone che stanno cercando di capire come ricollocarsi nel mondo del lavoro. Ma anche se devono approcciarsi a percorsi di formazione, o ex allievi che vogliono cercare o cambiare lavoro. Uno può dire: “Ma non ci sono già agenzie interinali?”. Sì, ma il plus che ha il nostro sportello è quello della formazione. Possiamo coniugare corsi, per giovani o adulti che effettuiamo lungo l’anno formativo, e opportunità di lavoro. Avevamo, quindi, il desiderio di fare un’inaugurazione di questi spazi, con il taglio del nastro e la benedizione del nostro Vescovo».

Un’occasione speciale, anche per un altro motivo.

«Sì, perché è stata consegnata la prima borsa di studio “Felice Gilardi, Maestro del lavoro”. La signora Paola Gilardi, in memoria del padre, maestro del lavoro, ha voluto fare una donazione a un nostro allievo meritevole: a riceverla, una ragazza del secondo anno. È stato un momento simbolico, significativo e utile per sottolineare ai nostri giovani che chi fa bene viene riconosciuto e premiato».

Obiettivi futuri?

«Abbiamo lanciato un nuovo percorso che si chiama “Saldo carpenteria”. Dura solo un anno ed è rivolto ai giovani dai 17 ai 20 anni. È legato al settore meccanico, per ragazzi con situazioni difficili e insuccessi scolastici, affinché possano tornare ad avere fiducia in loro stessi. E, tramite uno stage di 300 ore, poter dare, da subito o in prospettiva, un’opportunità nel mondo lavorativo. La risposta è stata molto buona: abbiamo 15 allievi, ma aumenteranno. Stiamo anche lavorando per evitare la dispersione scolastica, un flagello che connota l’Italia e, in particolare, l’alessandrino. È un momento storico complicato per i ragazzi, ma non dobbiamo perderne neanche uno. Un altro obiettivo è fare rete con tutte le realtà sociali del territorio che si occupano di giovani, dispersione e famiglia. E anche di persone diversamente abili: lavoreremo per dare loro delle opportunità, perché con un percorso ad hoc possono dare tanto. Sono certo che otterremo dei buoni risultati».

Salesiani Bra, festa per l’inizio del nuovo anno oratoriano – La Voce e il Tempo

Riportiamo l’articolo dedicato alla festa per l’inizio del nuovo anno dell’oratorio dei salesiani di Bra, a cura di Lino Ferrero apparso su La Voce e il Tempo.

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Domenica 9 ottobre è stata una giornata di festa all’oratorio salesiano di Bra: gli animatori dell’oratorio e i catechisti, che inizieranno l’attività a partire dal prossimo 22 ottobre, hanno ricevuto il mandato. La Messa delle 10, presieduta dal direttore della Casa salesiana di Bra don Riccardo Frigerio e concelebrata dall’incaricato per l’oratorio, don Livio Sola, era gremita di giovani e di famiglie.

Dopo la celebrazione si sono ritrovati tutti per un aperitivo nei cortili e per giochi organizzati. È seguito il pranzo comunitario, a cui hanno contribuito diversi benefattori donando dei loro prodotti: la Cascina Sant’Anna che ha offerto il latte con cui le mamme hanno preparato i dolci, la Cascina d’Jot di Falchetto che ha devoluto le uova e, infine, l’azienda Albertengo di Torre San Giorgio che ha fornito i panettoni.

Numerosi i volontari, in particolare giovani mamme, che hanno contribuito a preparare la bella festa. Come hai ricordato don Livio Sola nella Messa:

«Questa è una famiglia ed è bello ritrovarci oggi tutti insieme sia a pregare, sia a fare festa insieme».

Per informazioni sulle attività dell’oratorio salesiano di Bra:

-Lino Ferrero

Salesiani, le opere sociali e il sistema preventivo – La Voce e il Tempo

Riportiamo l’articolo dedicato al Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani che si è tenuto a Valdocco dal 28 settembre al 2 ottobre, a cura di Monica Roncari apparso su La Voce e il Tempo.

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Sono stati più di 300 i partecipanti, laici e consacrati, giunti da tutto il mondo a Torino per il Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani che si è tenuto a Valdocco dal 28 settembre al 2 ottobre.

I contenuti che il raduno, fortemente voluto dal Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha affrontato si sono focalizzati su una lettura aggiornata del Sistema Preventivo a partire dalle esperienze già esistenti nelle opere e servizi sociali salesiani, come risposta profetica alle sfide che l’attuale contesto storico presenta, per contribuire alla dignità delle persone e del loro ambiente, in dialogo e con tutti coloro che lavorano per superare le situazioni di vulnerabilità e di degrado di cui soffrono i giovani.

Don Bosco vedeva chiaramente la portata sociale della sua opera: i Salesiani lavorano, infatti, in ambienti popolari e a favore della gioventù, soprattutto quella più povera e abbandonata, educandola alle responsabilità morali, professionali e sociali. Significativa, in questo contesto anche la partecipazione al congresso di un gruppo di giovani impegnati per la promozione e la cura di altri giovani.

Fra i relatori di questa quattro giorni, particolarmente importante la presenza del cardinale salesiano Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo metropolita di Tegucigalpa e Coordinatore del Consiglio dei Cardinali, di don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, di don Miguel Ángel García, sdb, Consigliere per la Pastorale giovanile, del sig. Jean Paul Muller sdb, Economo Generale della Congregazione Salesiana, di don Michal Vojtas, Vicerettore dell’Ups, di don Rafael Bejarano Sdb, referente delle Opere Sociali nel Settore per la Pastorale giovanile e coordinatore del congresso e di Carlos Ballesteros, Direttore della Cattedra di Impatto Sociale presso l’Università Pontificia di Comillas, a Madrid.

«Per noi salesiani», fanno sapere dal quartier generale di Valdocco, «contribuire allo sviluppo umano integrale è una risposta naturale alla vocazione che abbiamo ereditato dal nostro fondatore. Per questo l’Ambito di Pastorale Giovanile, in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa, con gli orientamenti degli ultimi due Capitoli Generali e con il Programma del Rettor Maggiore, ha intrapreso un cammino di riflessione e consultazione tra le varie esperienze delle ‘Opere e servizi sociali per i giovani a rischio’ della Congregazione, cercando di rafforzare l’identità carismatica dell’azione pastorale in questo campo. La celebrazione del Congresso Internazionale delle Opere Sociali Salesiane segnerà una tappa importante in questo cammino come Congregazione e l’incontro a Valdocco, dove è nata l’opera sociale di Don Bosco, darà un impulso per continuare ad aggiornare il Sistema Preventivo in ogni contesto dove si svolge la missione».

-Monica Roncari

Don Bosco Cumiana: un sistema di irrigazione per ottimizzare il consumo dell’acqua – Vita Diocesana Pinerolese

La scuola Don Bosco Cumiana, sabato 10 settembre, ha affrontato il problema del risparmio di acqua per l’irrigazione. Di seguito la notizia, a cura di Graziella Luttati, apparsa sul sito di Vita Diocesana Pinerolese.

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Cumiana. Inaugurato il progetto irrisor nato al Centro Ricerche Fiat

Al Don Bosco un sistema di irrigazione per ottimizzare il consumo dell’acqua

La scuola salesiana, inaugurata nel 1928, ha avuto per molti anni un indirizzo di studi agrario

 

Un tema molto attule è quella del risparmio di acqua per l’irrigazione. Nella scuola Don Bosco di Cumiana sabato 10 settembre il problema è stato affrontato dagli ex sperimentatori del Centro Ricerche Fiat, Mario Beccaria e Renzo Moretti.

Numerosi i partecipanti: allievi della scuola con i loro genitori, tecnici del Centro Ricerche Fiat invitati, tra cui anche l’ingegnere Giancarlo Michellone in quel tempo di rettore del Centro Nuovi Prodotti del Crf.

I due tecnici hanno presentato una realizzazione sul campo con componenti originali del progetto Irrisor, oggetto di una ricerca effettuata dal Crf negli anni tra il 1976 e il 1980 su richiesta del Corporate Fiat e successivamente interrotto per concentrare la ricerca solo sull’automotive. Venne realizzato dopo aver consultato l’Università di Torino e Pisa. Un punto critico che veniva segnalato dalle due Università consisteva nell’intasamento dei gocciolatori, essendo la sezione dei tubi di passaggio dell’acqua molto piccola e con labirinti. Per ovviare a questa critictà i tecnici del centro ricerche utilizzarono la configurazione della valvola di scarico rapido “aria” dell’impianto frenante dei veicoli industriali con passaggi molto più grande dei gioccolatori tradizionali. Questo rappresentò il punto di forza dell’Irrisor. Grazie a questo tipo di erogatore l’impianto non aveva bisogno di particolari filtri, per poter distribuire l’acqua a spruzzo e non a caduta e irrigare così il terreno in una zona più ampia dell’impianto radicale della pianta. In condizioni di siccità questo sistema potrebbe utilizzare anche le acque reflue senza particolari sistemi di filtraggio.

I brevetti sono scaduti da anni e questo sistema, unico nel suo genere, può interessare un approfondimento a livello didattico, ma anche un’eventuale iniziativa industriale attraverso la creazione di un’apposita startup.

Nel corso della presentazione del progetto don Guido Gianera, coordinatore dell’attività didattica della scuola Don Bosco, ha presentato brevemente il laboratorio di orticoltura inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, sottolineando l’intenzionalità educativa e formativa dell’Istituto nel valorizzare al meglio le risorse (umane, professionali, territoriali, tecnologiche ed economiche) che ha a disposizione per conseguire una proficua sinergia con il territorio.

Ricordava al riguardo che la scuola inaugurata il 29 luglio 1928, ha avuto per molti anni un indirizzo di studi agrario. L’interesse per argomenti di tipo agricolo può quindi essere visto come un ritorno alle origini, ma molto di più come un tentativo di approfondire valori fondamentali anche per il nostro tempo, in linea con la Laudato si’ di Papa Francesco, che invita a trasmettere ai giovani il senso di reponsabilità verso la terra.

Il Papa ha auspicato, infatti, che la forma della condivisione e della relazione ecologica rispettosa e garbata possa essere germe di un rinnovato modo di vivere il mondo, per dargli futuro.